L’11 maggio 1831 a Torino i magistrati del Supremo Consiglio di Sardegna furono chiamati ad esprimersi su una «rappresentanza» della municipalità di Alghero che chiedeva il rispetto di due antichi privilegi, relativi al divieto di vendere in città, nel periodo compreso tra il 1° ottobre e la fine di aprile, vini ed uve provenienti dai villaggi circostanti. I due provvedimenti emanati dai sovrani aragonesi non intendevano soltanto proteggere la produzione vitivinicola locale dalla concorrenza degli agricoltori dell'entroterra sardo, ma miravano ad incentivare lo sfruttamento del territorio algherese e a garantire l'autosufficienza alimentare della colonia catalana. Col passare del tempo, venute ormai meno le finalità originarie, questi divieti protezionistici rappresentavano un ostacolo per lo sviluppo del commercio e per la libera circolazione delle merci