research

"Da non essere mai solo neanche quando non ho nessuno". Il collezionismo compulsivo di Ettore Guatelli nel "bosco delle cose" di Ozzano Taro

Abstract

Ettore Guatelli (Ozzano Taro, Pr, 18 aprile 1921 - Collecchio 21 settembre 2000), da una condizione di emarginato dal mondo contadino al quale apparteneva per nascita e ceto, a causa della sua precaria salute, e dalla vita borghese, come maestro diplomato in fretta dopo la guerra, nella raccolta di oggetti abbandonati e non usati è venuto impostando una raccolta che ha dato vita ad un museo, che in realtà è altro: è il racconto della storia di un uomo, di una solitudine che nel bulimico possesso di cose trova sia una identità che uno status sociale e i riconoscimenti a lungo inseguiti. Mosso dalla passione compulsiva dell’accumulo che potrebbe assimilarlo ai colpiti dalla “sindrome di Collyer” ha creato con intelligenza, passione, gusto un’opera d’arte nella disposizione degli oggetti nel suo complesso e sorprendente spazio di infinite moltiplicazioni di puzzle creativi ed evocativi usando le cose raccolte in una vita

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