thesis

Dal potere legale ai poteri globali. Legittimità e misura in politica

Abstract

Frutto di un'indagine condotta per tappe successive, questo scritto pone sul tappeto le questioni preliminari che Schiera ha incontrato nella ricerca sul DOPO dello Stato moderno, cioè sul suo futuro. Legalità e legittimità ne sono stati storicamente i materiali di costruzione principali, secondo una composizione variabile ma fondamentalmente basata sul principio di autorità che richiede disciplina, cioè obbedienza di molti al comando di pochi. La legge è stata lo strumento razionale - perciò condiviso - di organizzazione del difficile rapporto. Obbligazione politica derivante da una coscienza razionale ancora precedente: quella dell’insaziabile melancolia dell'essere umano, geneticamente portato alla socialità, ma naturalmente incapace di viverla passivamente. Da qui la costituzionale faziosità comunitaria che va oltre il dato delle differenze di condizione (status) per deviare su sempre nuovi obbiettivi (Border). L'uomo e il territorio: entrambi sempre più grandi e incontrollabili. Nuovi spazi e nuovi bisogni, a cui il canto della legge giunge più flebile, perché si è astratto, nel tempo, rendendosi incomprensibile. Necessità di trovare misura. Che la legge torni misura per poter essere regola. E che questa misura torni a essere, per quanto possibile, quella dell'uomo. Che deve partecipare al concerto, se vuole; ma deve volerlo, se può; ma può, perché, come sempre, la tecnica glielo consente. Infine, il grande ruolo dell'amministrazione, da rendere una gabbia di seta e non d'acciaio, per co-stringere gli uomini alla partecipazione e alla solidarietà, che potrebbero essere, nel mondo globale, la nuova forma dell'obbligazione alla convivenza

    Similar works