research

L’ingegnerizzazione tissutale delle cellule paratiroidee

Abstract

Background. L’ipoparatiroidismo postchirurgico rappresenta un’evenienza tutt’altro che rara dopo intervento di tiroidectomia totale e/o paratiroidectomia totale. I tentativi di trapiantare tessuto paratiroideo sono iniziati nel 1975 con Wells ed i risultati ancora oggi sono alquanto deludenti. Negli ultimi anni grazie a tecniche di ingegneria tissutale si cerca di costruire paratiroidi artificiali,capaci di secernere paratormone, disponibili per il trapianto in pazienti affetti da ipoparatiroidismo iatrogeno. Pazienti e metodi. I paratireociti sono stati ottenuti da paratiroidi di tre pazienti, uremici cronici in emodialisi, operati per iperparatiroidismo secondario. Le colture cellulari ottenute in RPMI sono state successivamente seminate sugli scaffold di collagene (supporti tridimensionali a lenta biodegradazione). Il collagene rappresenta la componente maggioritaria della matrice extracellulare e quindi costituisce un buon substrato su cui le cellule aderiscono e crescono. I terreni di coltura adeguatamente supplementati contenevano bassa concentrazione di calcio e quindi stimolavano in maniera fisiologica i paratireociti a produrre paratormone in maniera costante. Le colture cellulari sono state osservate in microscopia ottica ed in ESEM e sono state sottoposte al test di vitalità MTT fino alla decima settimana. Inoltre è stata misurata la concentrazione di paratormone nel liquido colturale a varie settimane. Risultati. Dopo 24 ore di coltura in RPMI le cellule estratte dalle paratiroidi umane erano quasi tutte adese e raggruppate in clusters tra di loro, a ricordare l’organizzazione ghiandolare. La popolazione cellulare era costituita prevalentemente da paratireociti (90-95%). Seminate sugli scaffold collagenici, a 10 settimane le cellule mantengono una morfologia epithelial-like, arrivando a colonizzare la superficie dello scaffold, conservano una buona progressione proliferativa, associata alla produzione di paratormone. Conclusioni. La scelta di utilizzare paratireociti di pazienti affetti da iperparatiroidismo secondario ha certamente contribuito ad ottenere questi risultati, che, seppur parziali ed in vitro, vanno sperimentati in vivo su modello animale. Il costrutto bioingegnerizzato in scaffold impiantabile nel sottocutaneo può evitare la temuta dispersione delle cellule paratiroidee impiantate e dunque favore la loro agevole rimozione in caso di complicanze. La nostra ricerca ha avuto come obiettivi innanzitutto la realizzazione di colture cellulari di paratireociti umani e successivamente la ingegnerizzazione in vitro di paratiroidi umane all’interno di scaffold tridimensionali collagenici

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