Gli Autori fanno un cenno all’evoluzione storica che ha portato a
considerare la splenectomia quale intervento ideale in pazienti con lesioni post-traumatiche della milza. Si soffermano quindi sulle attuali
conoscenze della fisiopatologia di questo organo che hanno determinato un sostanziale cambiamento di indirizzo spostando l’interesse,
quando possibile, verso il trattamento conservativo.
Nel riportare la loro esperienza relativa all’ultimo decennio, puntualizzano come ogni scelta terapeutica debba essere conseguente ad
una corretta valutazione clinica che consenta di porre l’indicazione all’esplorazione dell’addome in urgenza o, invece, di avviare un protocollo di monitorizzazione del paziente. Si soffermano in particolare
sulla validità della ricerca e della quantizzazione delle lesioni d’organo e del conseguente emoperitoneo.
Concludono affermando come una corretta valutazione diagnostica e la conseguente terapia debbano essere attuate in opportuni Trauma Center che assicurino il monitoraggio intensivo e, se necessario,
l’intervento tempestivo su questi pazienti