Il presente lavoro affronta il delicato tema della responsabilità del datore di lavoro nel contesto della pandemia di Covid-19, sorto in conseguenza della difficoltà di contenere il rischio di contagio negli ambienti lavorativi e della complessità di interpretazione e applicazione della normativa emergenziale.
L’indagine inizia esplorando il quadro normativo generale relativo alla sicurezza sul lavoro e alle responsabilità del datore di lavoro, passando poi all’analisi della normativa emergenziale nata per affrontare e contenere la diffusione del virus e che ha incluso misure preventive e protocolli anti-contagio. In relazione a ciò, vengono analizzate le misure preventive adottate nei luoghi di lavoro, come l’uso di DPI e la sanificazione periodica dei locali aziendali, nonché la questione dell’aggiornamento del documento di valutazione dei rischi (DVR) in risposta al rischio biologico correlato al Coronavirus. Parte del lavoro è stata dedicata all’analisi del contributo dei laboratori nella lotta contro il virus SARS-CoV-2, con un focus sui test di laboratorio sviluppati per la rilevazione del virus.
Il lavoro si concentra poi sui profili di responsabilità penale e civile dei datori di lavoro in caso di violazione degli obblighi di sicurezza, esaminando anche lo spinoso elemento del nesso causale tra l’evento dannoso e la condotta del datore di lavoro.
Lo studio vuole sottolineare la complessità della gestione della responsabilità datoriale in un contesto emergenziale come quello pandemico, proponendo un’analisi critica delle disposizioni speciali in materia e osservando le sfide nella definizione della colpa e della causalità. L’assenza di una bibliografia ampia e la carenza di esperienze applicative rendono, questo, un campo in via di sviluppo, dove la dottrina e la giurisprudenza stanno ancora emergendo.
L’obiettivo prossimo è quello di osservare come la giurisprudenza si evolverà nella valutazione di eventuali cambiamenti sul tema della responsabilità datoriale