Costruire la pace tra Stato e territori: i dilemmi del peacebuilding

Abstract

I capitoli in questo volume confermano e approfondiscono un aspetto noto nella letteratura specialistica, e cioè che il ruolo degli attori internazio- nali nel sostenere la liberalizzazione economica e politica sia stato contrad- dittorio e talvolta deludente.2 A fronte di un’enfasi posta sulla necessità di promuovere la democrazia, le organizzazioni internazionali hanno spesso 1 Si veda, ad esempio, Roland Paris, At War’s End: Building Peace After Civil Conflict, Cam- bridge, Cambridge University Press, 2004. 2 Anna Jarstad e Timothy D. Sisk (a cura di), From War to Democracy: Dilemmas of Peace- building, Cambridge, Cambridge University Press, 2008; Roland Paris e Timothy D. Sisk (a cura di), The Dilemmas of Statebuilding: Confronting the Contradictions of Postwar Peace Operations, London, Routledge, 2009. Introduzione 17 18 Costruire la pace tra Stato e territori imposto in maniera verticistica, e talvolta persino autocratica, le proprie priorità economiche e politiche. Nel tentare di sostenere la costruzione e il consolidamento delle istituzioni politiche locali, gli attori internazionali hanno frequentemente fornito legittimità a protagonisti locali responsabili di crimini e malversazioni. Di più, la promozione di un’economia di mercato ha favorito la svendita di industrie nazionali a mafiosi oppure a potentati economici internazionali con scarso beneficio per la popolazione locale. Non sorprende, quindi, che il tipo di società che emerge nelle zone di crisi e conflitto sia spesso assai distante dagli standard promossi, almeno in linea di principio, dall’azione internazionale. Le istituzioni locali hanno una par- venza di democraticità, ma sono regolarmente percepite come illegittime e inefficaci dai cittadini di quei Paesi. Le minoranze etniche e nazionali continuano a essere oggetto di discriminazione, nonostante la presenza di legislazioni in linea con gli standard internazionali sui diritti umani e le libertà civili e politiche. L’economia ha talvolta vissuto un revival, sostenuto anche dagli aiuti internazionali, ma non è di norma in grado di soddisfare i bisogni della popolazione

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