Catastrofe e progetto nell'architettura contemporanea. La ricostruzione come opportunità

Abstract

Le catastrofi naturali causano delle fratture traumatiche all’interno del tessuto territoriale e l’esigenza di ricostruzione, nel senso del ripristino, dell’accessibilità e della salvaguardia delle parti, che rimangono tuttavia salve, spesso prevale sul senso di opportunità di cambiamento che il disastro genera. In dodici anni l’Italia subisce tre terremoti di notevole impatto. Nel 1968 il sisma colpisce la Sicilia, nel 1976 il Friuli e nel 1980 l’Irpinia. Il bilancio complessivo della popolazione coinvolta e dei costi impiegati per la ricostruzione è impressionante. In Belice i senzatetto sono 55.428, in Irpinia gli interventi di ricostruzione coinvolgono una popolazione di 87 mila di abitanti, in Friuli il bilancio è di 255.950 abitanti da rialloggiare. Quali le strategie da adottare di fronte alla catastrofe? La catastrofe può essere considerata come un’opportunità per migliorare le condizioni precedenti? Attraverso una serie di contributi che vanno dalle teorie scientifiche ai rapporti sui disastri avvenuti, dagli interventi progettuali agli scenari strategici possibili, dalle dichiarazioni di progettisti a operazioni artistiche condotte sul tema, emerge un elemento comune: la prevenzione

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