Soggetti, effetti e pratiche urbane delle popolazioni temporanee. Il caso di Roma

Abstract

La tesi dottorale approfondisce il tema dell’abitare temporaneo nelle grandi città contemporanee, in particolar modo quelle del Sud Europa e Roma quale caso studio specifico. Faccio riferimento a forme di mobilità volontaria, in cui la transitorietà è una scelta. Tratto soprattutto categorie quali i turisti, gli studenti fuori sede, i migranti temporanei per lavoro, i lifestyle migrants, ovvero gruppi che insistono su determinate aree urbane per pochi giorni, mesi o anni, senza l’intenzione o la possibilità di trasferirvisi definitivamente. Analizzo congiuntamente queste categorie attraverso il concetto di popolazioni temporanee. Questa dicitura non è particolarmente diffusa in letteratura. I gruppi da cui è composta questa categoria sono però oggetto di molte ricerche, soprattutto nell’ambito degli studi urbani, ma non vengono considerati congiuntamente, bensì più in forma frammentaria. I principali filoni di studio sul tema sono la turistificazione, la studentificazione, la migrazione temporanea per lavoro, la lifestyle migration e le diverse sfumature del processo di gentrificazione associate a questi fenomeni. Le popolazioni trattate dai diversi studi sono distinte principalmente sulla base delle motivazioni che le portano a muoversi in un determinato luogo, come il turismo, lo studio, il lavoro o la ricerca di esperienze. In questa ricerca propongo la categoria concettuale di popolazioni temporanee quale termine sotto il quale ricomprendere l’insieme di questi gruppi. Le popolazioni temporanee, seppur comprendendo sottogruppi molto eterogenei tra loro, hanno delle caratteristiche in comune che le rendono un insieme che è interessante da studiare, soprattutto in alterità e complementarità rispetto alla popolazione residente. La letteratura dimostra le particolarità di questi gruppi sotto diversi aspetti, per molti versi comuni, quali la giovane età, il potere acquisitivo tendenzialmente superiore a quello dei residenti dei quartieri in cui si si insediano, i comportamenti volti al consumo, le loro particolari preferenze localizzative e di tipologia del domicilio, l’uso dello spazio pubblico, la partecipazione nella politica locale, gli effetti economici in termini di occupazione e produzione di valore aggiunto. La distinzione tra popolazione residente e non è rilevante per la comprensione di fenomeni urbani e dell’equilibrio a cui dà luogo (Martinotti, 1993), ad esempio in termini di composizione sociale, pratiche dell’abitare e prospettive di sviluppo. Nonostante la natura di questa popolazione la renda difficile da catturare attraverso fonti statistiche, l’integrazione di diversi registri rende possibile una quantificazione e qualificazione del fenomeno. Nel caso di Roma i registri con dati relativi a tipologie di mobilità temporanea restituiscono il quadro proposto dalla letteratura secondo cui i soggetti mobili per studio provengono da famiglie con titoli di studio e redditi elevati e i soggetti mobili per lavoro, rispetto alla forza lavoro locale, hanno un’età inferiore, salari superiori e ricoprono maggiormente incarichi dirigenziali. Viene quindi confermata l’ipotesi che si tratti di sottopopolazioni avvantaggiate dal punto di vista socioeconomico e quindi una loro concentrazione spaziale in aree centrali può avere effetti nefasti dal punto di vista della giustizia socio-spaziale. L’analisi della distribuzione spaziale è stata possibile attraverso dati della piattaforma Facebook in occasione delle straordinarie misure di limitazione della mobilità dovute alla pandemia da Covid-19, che ha registrato il calo percentuale di utenti presenti rispetto allo stesso momento nei tre mesi che precedono il giorno di riferimento. I dati analizzati dimostrano che la concentrazione e la centralità sono dimensioni interconnesse e definitorie della localizzazione di popolazioni temporanee, in linea con altri casi studio di grandi città europee. Un altro passaggio della ricerca è un’indagine ad hoc con metodi misti, per indagare aspetti più soggettivi e altrimenti non conoscibili, come le motivazioni, emozioni, esperienze, pratiche abitative e prospettive future di soggetti che sperimentano un periodo di vita a Roma. In conclusione, la temporaneità si rivela come un’utile categoria esplicativa di diversi flussi di mobilità che caratterizzano la contemporaneità. La città a breve termine che ne consegue cela dinamiche di potere tra gruppi sociali, con difficoltà nel creare benessere diffuso ed è soggetta al cortocircuito

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