International audienceLe case convenzionate del Governatorato di Roma (1929-1943). Un alloggio per gli sfrattati del centro storico? Di fronte alla crisi degli alloggi che sin dal Risorgimento affliggeva la città di Roma, il Governatorato lanciò una massiccia politica edilizia a favore della popolazione più colpita. La forte immigrazione nella capitale, gli sventramenti del centro storico e il calo di attività delle imprese aggravavano ulteriormente la situazione. In questo contesto si inserì l'iniziativa "case convenzionate", ovverosia quella parte della politica abitativa che il regime perseguì a favore dei ceti medio e borghese. Oltre ad essere ben realizzato e altamente redditizio, il progetto rappresentò un esempio eccellente di collaborazione tra capitali pubblici e privati nonché di controllo sociale. Il presente articolo vuole offrire una visione "territoriale" del programma "case convenzionate", tematica questa piuttosto trascurata dalla letteratura in materia. Studieremo così le convenzioni, la scelta dei terreni e le trattative per l'assegnazione degli alloggi. Al termine del gioco degli interessi ufficiali e ufficiosi, a chi venivano assegnati gli appartamenti? Quale tipo di urbanizzazione ne risultava