Recensione al volume: Attilio Mauro Caproni, La bibliografia culturale, Macerata, Biblohaus, 2022

Alfredo Serrai

Fiammetta Sabba

Sabba, Fiammetta

Serrai, Alfredo

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Attilio Mauro Caproni, La bibliografia culturale (ovvero non è facile parlare di sé). Attilio Mauro Caproni dialoga con Mauro Guerrini con alcune domande di Alfredo Broletti, a cura di Massimo Gatta, Macerata, Biblohaus, 2022

recensione a: Attilio Mauro Caproni, La bibliografia culturale (ovvero non è facile parlare di sé). Attilio Mauro Caproni dialoga con Mauro Guerrini con alcune domande di Alfredo Broletti, a cura di Massimo Gatta, Macerata, Biblohaus, 202

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Attilio Mauro Caproni, La bibliografia culturale (ovvero non è facile parlare di sé). Attilio Mauro Caproni dialoga con Mauro Guerrini con alcune domande di Alfredo Broletti, a cura di Massimo Gatta, Macerata, Biblohaus, 2022

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Bibliothecae.it, 12 (2023), 2, 668-670 DOI <10.6092/issn.2283-9364/18740>© The Author(s) 2023. This is an Open Access article distributed under the terms of the Creative Commons Attribution License (https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/), which permits unre-stricted reuse, distribution, and reproduction in any medium, provided the original work is properly cited.Attilio Mauro Caproni, La bibliografia culturale (ovvero non è facile parlare di sé). Attilio Mauro Caproni dialoga con Mauro Guerrini con alcune domande di Alfredo Broletti, a cura di Massimo Gatta, Macera-ta, Biblohaus, 2022, 176 p., isbn 978-88-95844-97-8, € 15,00.La casa editrice Biblohaus di Macerata ha aperto tra le sue pubbli-cazioni un interessante filone, quello delle interviste sulla Bibliografia in Italia: a seguito di una prima del 2015 condotta ad Alfredo Serrai (La bibliografia come febbre di conoscenza: una conversazione con Mar-co Menato e Simone Volpato; con uno scritto di Friedrich Nestler), ne è stata pubblicata un’altra dedicata ad Attilio Mauro Caproni, impor-tante studioso italiano di Bibliografia. Caproni ci consegna, attraverso questo piccolo libro, un magistra-le insegnamento intellettuale e umano, complice la formula felice dell’intervista qui condotta da Mauro Guerrini con alcuni intervalli di Alfredo Broletti. Caproni apre generosamente e con molta delicatezza alcune finestre della propria esistenza, garantendo tuttavia il giusto riserbo al suo privato: così incontriamo i luoghi in cui ha vissuto, i suoi genitori con l’ambiente intellettuale e culturale che gli hanno potuto offrire, le istituzioni in cui ha lavorato come bibliotecario e poi come docente e studioso, i maestri e i colleghi che ha conosciuto, le imprese scientifiche e didattiche che ha realizzato.Tra queste ultime merita ricordare l’istituzione dell’unico dottorato italiano in discipline archivistiche, bibliografiche e biblioteconomi-che, di un corso di laurea in beni culturali a Udine, e della rivista Bi-669Bibliothecae.it12 (2023), 2, 669-670Recensionibliotheca edita da Sylvestre Bonnard; si tratta di situazioni di palestra scientifica alle quali molti di noi, alcuni oggi docenti universitari, sono particolarmente legati con senso di gratitudine e nostalgia, e ricono-scendo in esse un’occasione formativa preziosa e appunto per molti determinante per la professione poi intrapresa.Questo libretto-intervista non è, però, soltanto un amarcord, un re-ticolo di rimandi bibliografici e una dispensa di alcuni testi caproniani fondamentali; esso contiene, infatti, una serie di indicazioni letterarie e scientifiche fondamentali divenendo una sorta di sudario culturale, un terreno reso fertile dalla humus derivata da un lato dalle preoccu-pazioni per una società civile che solo attraverso i libri può salvarsi, se adeguatamente disposta e preparata ad accoglierli in una chiave inter-pretativa che Caproni ci ricorda essere in fondo sempre innanzitutto personale, e dall’altro dalle riflessioni sul compito permanente di una historia literaria che dia a tutto ciò una validità anche postuma attra-verso mappe, strumenti, e «percorsi ideativi e ragionativi» di natura bibliografica allestiti con sapienza e attenzione sia scientifica sia civile.Ma Caproni si addentra, sollecitato da Guerrini, anche su altre stra-de e non solo su temi a lui particolarmente cari come quello delle biblioteche private, personali e d’autore, che ha rivitalizzato e appro-fondito con originalità, svelandocene le difformità e gli inghippi oltre che la ricchezza. Caproni viene, così, portato sul terreno del controllo bibliografico, delle bibliografie nazionali, della situazione attuale del-le biblioteche italiane, che domina fermamente ristabilendo i confini disciplinari e la verità di cronaca.Fiammetta SabbaUn’autobiografia è sempre interessante, ma questa di Attilio Mauro Caproni non è commentabile come nessun’altra sul piano persona-le; e tuttavia questa merita attenzione, a mio giudizio soprattutto per un risvolto, quello che attiene alla presentazione della sua vocazione scientifica per la Bibliografia. Caproni si è occupato professionalmen-670Bibliothecae.it12 (2023), 2, 670-670Recensionite e scientificamente di indagare e approfondire le ricerche e la cono-scenza, oltre che l’insegnamento, della Bibliografia, e – lo riconosco con soddisfazione – più che mai in questo libretto-testimonianza ha messo a fuoco l’autentica fisionomia di tale disciplina, e cioè la sua compenetrazione con la Cultura. Caproni è ormai anche lui invec-chiato (anche se meno di me), ma non invano, in quanto ha scoperto il segreto autentico della disciplina bibliografica.Alfredo Serrai

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