research

“Epiphanic” peripheries, re-appropriation of the city and dwelling quality. Periferie epifaniche, riappropriazione della città e qualità dell’abitare

Abstract

Le periferie, e soprattutto quelle romane, sono spesso associate all’idea del degrado. In realtà, la realtà delle periferie è molto più complessa. In primo luogo esistono molte situazioni diverse di periferia. Inoltre è superata la semplice dicotomia centro-periferia e l’idea di Roma come un centro storico circondato da una corona di periferie degradate. Ancor più bisogna discutere l’idea stessa di degrado e la sua associazione automatica alle periferie. Le periferie sono luoghi molto vitali, ricchi di iniziative e di protagonismo sociale, dove il senso di appartenenza può essere molto forte, così come le progettualità e le capacità di autorganizzazione. Sono, allo stesso tempo, laboratori sociali della convivenza e luoghi di produzione culturale. La qualità dell’abitare è qui associata alla qualità delle relazioni sociali. I problemi e i conflitti però non mancano, spesso associati ad una assenza delle istituzioni e della politica. Non bisogna quindi cadere in un “romanticismo” della periferia, quanto lavorare per una valorizzazione delle energie sociali, delle progettualità locali e del protagonismo degli abitanti al fine di superare i grandi problemi ancora esistenti. Questo pone compiti impegnativi all’urbanistica ed un suo ripensamento.The suburbs, especially in the context of Rome, are often associated with the idea of deprivation. In reality, narratives around peripheries are much more complex. First, there are many different situations of periphery. In addition, the simple center-periphery dichotomy and the idea of Rome as a historic center surrounded by a crown of deprived suburbs is overcome. Even more, the idea of degradation and its automatic association with the suburbs must be discussed. The suburbs are vital places, rich in initiatives and social protagonism, where the sense of ownership can be very strong, as well as the abilities to collectively self-organize initiatives and community projects. At the same time, they represent social workshops of coexistence and places of cultural production. Here, the quality of life is associated with the quality of social relations. However, problems and conflicts, often associated with an absence of institutions, are not lacking. Therefore, it is important not to fall into a "romance" of the periphery. On the contrary, it is necessary to work for a valorization of social energies, of local planning and of inhabitants’ protagonism in order to overcome the great problems still existing. This gives challenging tasks to urban planning and its rethinking

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