IL BIAS ATTENZIONALE NELL’ANSIA SOCIALE: IL RUOLO DEGLI STIMOLI EMOZIONALI

Abstract

Il disturbo d’ansia sociale è caratterizzato da una paura intensa e persistente di essere giudicati negativamente dagli altri, per il timore di svelare una personalità globalmente inadeguata. Numerosi autori hanno evidenziato che individui con ansia sociale presentano un bias attenzionale (BA) verso stimoli minacciosi. Tuttavia, sono presenti risultati contrastanti. Mentre alcuni autori non hanno osservato un BA, somministrando un compito con stimoli lessicali, altri hanno evidenziato un BA verso stimoli minacciosi con l’uso di stimoli pittorici. Lo studio si propone di confrontare con un paradigma di Emotional Spatial Cueing tre tipologie di stimoli: pittorici (immagini e volti) e lessicali. Studenti con bassa ansia sociale (N=42; BAS) e con alta ansia sociale (N=42; AAS) hanno completato l’Emotional Spatial Cueing e la Liebowitz Social Anxiety Scale. Sono stati utilizzati tre tipi di stimolo: immagini, selezionate dall’International Affective Picture System; volti, selezionati dal database di Maccari et al. (2014); parole, valutate da 20 studenti universitari, secondo un valore di emozionalità e minaccia. Un’ANOVA 2 (Gruppo: BAS, AAS) x 3 (Esperimento: Immagini, Parole, Volti) x 2 (Validità: prova valida, prova invalida) x 2 (Emozione: neutra, minacciosa) sui tempi di reazione (TR) ha evidenziato effetti significativi dell’Esperimento (F2,164=4,10; p=.018), della Validità (F1,82=289,69; p=.0001), dell’Emozione (F1,82=12,70; p=.0001) e le interazioni Esperimento x Emozione (F2,164=15,49; p=.0001) e Gruppo x Esperimento x Emozione (F2,164=3,03; p=.05). Dei confronti pianificati hanno indicato nell’Esperimento Volti una differenza tra il gruppo BAS e AAS (F1,82=7,19; p=.0001), con TR minori verso i volti neutri (531,18ms), rispetto ai volti minacciosi (537,48ms) solo nel gruppo AAS (F1,82=3,98; p=.04). Questo è il primo studio che confronta differenti tipi di stimolo in persone con ansia sociale, suggerendo una maggiore sensibilità delle persone con ansia sociale verso immagini di volti minacciosi. Questo risultato assume particolare rilevanza nell’ambito dello sviluppo di training volti alla riduzione del bias attenzionale

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