IL RUOLO DELLO STATO INIZIALE DEL TERRENO NELL’INNESCO DELLE COLATE DI FANGO

Abstract

Numerosi studi svolti sull’innesco delle colate di fango nei terreni piroclastici non saturi hanno messo in evidenza il ruolo dello stato di umidità iniziale del terreno prima dell’evento di pioggia innescante. Le grandezze (contenuto di acqua e suzione) che consentirebbero di definire lo stato iniziale non vengono usualmente misurate, ma possono essere ragionevolmente riprodotte in funzione delle piogge che precedono l’evento critico, indipendentemente dalla condizione ipotizzata alla partenza del calcolo. Ciò è vero se l’intervallo di tempo sul quale è svolta l’analisi è sufficientemente lungo da consentire il raggiungimento della condizione idraulica di equilibrio con le condizioni al contorno imposte, seppur variabili nel tempo. Lo studio è basato su un’analisi a ritroso della frana di Pozzano, frazione di Castellammare di Stabia (Na), avvenuta il 10/01/97, svolta con un approccio disaccoppiato e con l’ausilio dei codici di calcolo SEEP/W e SLOPE/W, che consentono di investigare rispettivamente la risposta idraulica del pendio al variare delle condizioni idrauliche al contorno e la stabilità globale del pendio stesso. Nota la stratigrafia della sezione, le caratteristiche idrauliche e meccaniche dei terreni in esame (ottenute da una campagna di indagine condotta sul territorio dei Monti Lattari), sono stati eseguiti due gruppi di analisi per modellare la risposta del pendio soggetto a piogge di diversa durata e a diverse condizioni di partenza del calcolo. Le serie di pioggia applicate sono state registrate alla vicina stazione pluviometrica di Castellammare di Stabia e culminano con l’evento critico che innescò la frana. Dall’analisi dei risultati si evince che lo stato di equilibrio idraulico nel pendio viene raggiunto nell’arco di pochi mesi precedenti l’evento. Questo risultato consente di determinare l’intervallo temporale a cui estendere lo studio per ricavare lo stato del sottosuolo

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