I riflessi civilistici della delibazione di sentenze ecclesiastiche di nullità del matrimonio

Abstract

Il problema di garantire un’adeguata protezione alla parte economicamente debole che subisca l’annullamento del matrimonio concordatario – tradizionalmente avvertito in uno scenario caratterizzato da un orientamento favorevole alla delibazione di pronunce ecclesiastiche di invalidità senza particolari limitazioni temporali – appare ridimensionato nel contesto attuale in cui l’introduzione del c.d. divorzio breve e l’affermarsi di orientamenti giurisprudenziali funzionali a valorizzare l’affidamento riposto sul prolungato svolgersi del rapporto matrimoniale hanno concorso a colmare le lacune di tutela del coniuge che abbia dedicato un significativo lasso di tempo all’assolvimento di un prevalente ruolo endofamiliare.The problem of guaranteeing adequate protection to the weaker spouse in case of annulment of the Catholic marriage celebrated under the Concordat rules – traditionally emerged in a scenario favorable to enforce ecclesiastical rulings of invalidity without regard to the long length of the marriage – appears to be reduced in the current context in which the introduction of the so-called fast divorce and the leading decision of the Supreme Court aimed to foster the position of the spouse which trusted the prolonged unfolding of the marriage relationship have contributed to filling the gaps in the protection of the spouse devoted for a significant amount of time to the fulfillment of childcare and housekeeper role

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