Defant, C.

Panizza, C.

Pezze', M.

Italian

Archivio istituzionale della ricerca - Fondazione Edmund Mach

TRENTO CDMP.A.L./0226/2021Dicembre 2022NR. 2 anno LXI5 9T E C N I C ABalanino: futura insidia per i meleti trentini?DI CRISTIAN DEFANT, CLAUDIO PANIZZA, MASSIMO PEZZÈ Centro Trasferimento Tecnologico FEMDurante la scorsa estate è stata segnalata la presenza di mele danneggiate in alcuni impianti collocati in prossimità di boschi di castagno, noc-ciolo, roverella o comunque nei pressi di siepi e bordure. Sulla base dei controlli eseguiti dai tecnici FEM, nelle file di bordo di questi appezzamenti i danni sono risultati molto elevati, raggiungendo nei casi peggiori il 40-50% di frutti colpiti. Conside-rata la tipologia di danno sulle mele e le catture di insetti effettuate durante i sopralluoghi in questi frutteti, si è potuto identificare ed attribuire tale danno al balanino del castagno (Curculio elephas) e del nocciolo (Curculio nucum), a seconda della zona. Il balanino è un insetto della famiglia dei Curculioni-di, diffuso in tutto il mondo, che trova le condizioni ideali per il suo sviluppo in climi ed annate calde ed è proprio questo il probabile motivo della sua diffusione. Solitamente si ritrova nei castagneti, noccioleti e boschi di querce. Quest’anno, a causa del caldo e delle condizioni di siccità, l’insetto, non trovando fonte di alimentazione in boschi e siepi, è migrato nei frutteti. La sua principale caratte-ristica morfologica è il  rostro (ovvero l’apparato boccale succhiante e pungente) arcuato, rivolto verso il basso e lungo quasi quanto il suo corpo.Il balanino compie una generazione l’anno, nu-trendosi normalmente di ghiande, castagne e noc-ciole. L’ovodeposizione avviene all’interno dei frut-ti a luglio ed agosto e le larve si sviluppano sempre all’interno del frutto, per poi svernare nel suolo. Nei mesi di maggio-giugno le larve si impupano e, dopo alcune settimane, compaiono gli adulti che iniziano nuovamente il ciclo riproduttivo. L’insetto adulto fa la sua prima apparizione quindi nei mesi estivi, in particolare a luglio, e continua la sua atti-vità di nutrizione fino a settembre.I danni provocati da questo parassita sul melo sono inflitti dagli adulti che, attraverso il lungo ro-stro, pungono  la mela  e  causano delle cavità che inizialmente appaiono contornate da arrossamenti circolari e poi mutano in una necrotizzazione e marcescenza che porta alla cascola del frutto stesso. Le varietà di melo colpite sono state principalmente Gala, Golden D. e, in misura più contenuta, Fuji.I tecnici FEM hanno effettuato vari controlli di campo per comprendere la diffusione e il danno provocato dal balanino. I monitoraggi sono avve-nuti in tutti gli areali frutticoli della provincia, con particolare attenzione alle Valli del Sarca, dove si è riscontrata una maggior presenza per lo più in frutteti confinanti con aree boscate. Nelle altre vallate i meleti colpiti sono sporadici ed isolati. La presenza dell’insetto sarà oggetto di controlli an-che in futuro per capire se la sua diffusione è stata occasionale, ossia legata alle particolari condizio-ni ambientali del 2022, oppure se si configurerà come una costante. Gli esemplari raccolti durante i monitoraggi di quest’anno sono comunque in fase di classificazione, allo scopo di meglio comprende-re la biologia dell’insetto e di valutare le possibilità di contenimento.Tipico danno da balanino su mela Golden e un esemplare adulto di balanino

Balanino: futura insidia per i meleti trentini?

https://openpub.fmach.it/bitstream/10449/78427/1/2022%20TT%20Defant%2059.pdf

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