La Corte Costituzionale italiana con la sentenza n. 131 del 2022 chiude la stagione in cui il nome è l’arena in cui padre e madre e le rispettive famiglie di origine si scontrano per la supremazia dominicale sul nuovo nato. Il doppio cognome disinnesca la competizione tra stirpi e realizza la parità di genere, valorizzando al contempo il legame con entrambi quale indiscutibile caratteristica originaria del minore. A tale aspetto si darebbe ancora maggiore rilevanza, qualora il legislatore de iure condendo accogliesse pienamente il modello bilaterale e, sulla scorta del principio dell’indisponibilità degli status, attribuisse senza possibilità di deroga il doppio co-gnome ai nuovi nati, salva la possibilità per i genitori di scegliere l’ordine dei rispettivi cognomi e al figlio maggiorenne la possibilità di invertirlo