Testi brevi di accompagnamento: linguistica, semiotica, traduzione

Abstract

La brevitas non è certo una invenzione recente. Incisioni e graffiti, fin da tempi remoti, rappresentano forme espressive concise, lapidarie, affidate a supporti che, per loro natura, non lasciano spazio a messaggi di ampio respiro: pietra, muro, manufatti. Tuttavia, la brevità non coincide necessariamente con la (poca) lunghezza: essa ha, al contrario, una propria retorica, stilistica e poetica, poiché riguarda le caratteristiche di una scrittura che tende a una concisione formale ottenuta attraverso specifici fattori di condensazione, sintesi ed economia. Di conseguenza, a dispetto della – o grazie alla – concisione, le forme brevi rappresentano unità di informazione ad alto contenuto. L’estetica del corto è insomma caratterizzata da una ricercata densità semantica, per cui la brevità “non è un ripiego, bensì un punto di forza” (A. Abruzzese) grazie alla sua intensità comunicativa. I contributi del libro prendono in considerazione la brevitas nell’interazione tra modi semiotici differenti (linguaggio, immagini, simboli, oggetti, voce) in ambiti di varia natura: espografica, giornalismo, pubblicità, cinema, traduzione, interpretazione

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