Il paper s’interroga su come rimettere in moto alcuni processi di trasformazione urbana che si sono fermati a causa della scarsità di risorse, il cui precipitato si è materializzato in vuoti urbani, servizi non offerti, processi di coesione interrotti. Tale approccio presuppone un duplice spostamento del punto di vista, nella distanza del punto d’osservazione, perché i quartieri pubblici presi in considerazione si inseriscono nel funzionamento di una porzione di territorio più ampia; e nell’oggetto osservato, rivolgendo l’attenzione non solo allo spazio “fisico” ma anche a quello abitato e delle politiche. Il caso studio del PEEP Circus di Venezia s’inserisce nel contesto tipico dei territori dispersi del Nord-Est, nel quale l'introduzione di edilizia residenziale pubblica ha seguito le stesse regole di quella privata. Nonostante siano state portate avanti alcune operazioni di miglioramento sia fisico che sociale da parte dell’amministrazione locale, è mancato un coordinamento dei diversi tipi di azione. Ne è risultato che lo spazio aperto collettivo del Circus continua a rimanere vuoto, presa di distanza, sociale oltre che fisica, da parte dei suoi abitanti