Socializzazione, integrazione, identità: il mondo dei supereroi come lente sociologica

Abstract

Nel saggio, a partire dal panteon super-eroistico preso come metafora dei modelli socializzativi (secondo un approccio interpretativo sociologicamente fondato), si evidenzia come nella contemporaneità il solo principio che riunisce la frammentarietà e la contraddittorietà dell’esperienza sociale è l'auto-riflessività, il lavoro che gli individui faticosamente fanno su sé stessi, al fine di percepirsi come attori attivi della propria vita. Per cui se nei valori l’individuo trova il fondamento della morale delle proprie azioni (e dei propri limiti), non possiamo non considerare che la complessità delle traiettorie individuali. Ciò ci rimanda ad una idea non lineare, contradittoria, à collage del processo socializzativo. Nel corso di tutta la vita non solo ciò che ci viene trasmesso contribuisce a formarci come individui sociali, ma sono le “prove”, le esperienze, la molteplicità dei contesti, la nostra intenzionalità a controbilanciare gli aspetti di mera ripetizione e riproduzione del sociale. Il solo principio che riunisce la frammentarietà e la contraddittorietà dell’esperienza sociale diventa quindi la nuova auto-riflessività, il lavoro che gli individui faticosamente fanno su sé stessi, al fine di percepirsi come attori attivi della propria vita. La metafora della maschera serve quindi anche a questo: cioè a tenere insieme un’identità ed uno schema valoriale che altrimenti andrebbero facilmente in frantumi di fronte alle “prove” che affrontiamo nel percorso di vita

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