In una lettura del romanzo Anatomia do paraíso (2015) della scrittrice brasiliana Beatriz Bracher, ci si propone di indagare in diverse direzioni il dialogo instaurato con un testo lontanissimo - nel tempo, nello spazio e nella cultura - dal contesto del quotidiano odierno a Rio de Janeiro. Sia la realtà narrata direttamente, sia quella evocata attraverso la lettura del Paradise Lost di Milton scavano nel dettaglio alla ricerca di una comprensione più ampia e universale, e tale tensione è ripercorsa tanto nella vicenda principale, quanto nelle riflessioni sul testo di Milton. In un crescendo, i temi del male e delle sue seduzioni, della perdita di legame con il divino, e quello della singolarità corporea degli umani, ad essi correlato, vedono intrecciarsi le vicende dei personaggi alle scene miltoniane, affrontate da un punto di vista al tempo stesso universale e personale.The analysis of Anatomia do paraíso (2015) by Brazilian author Beatriz Bracher investigates the different ways in which her novel dialogues with John Milton's Paradise Lost, very distant (in time, space and culture) from the daily life in Rio de Janeiro. Both the directly narrated reality and the one evoked by reading Milton's work try to deeply and broadly understand life and man's destiny. In a climax, the themes os evil and its seductions, the loss of a bond with divinity, and the singularity of the human body are investigated in a parallel between the characters' lives and the figures in Milton's poem, both from a personal and a universal point of view