La Città fragile: dalla Smart alla (R)evolving city

Abstract

Il superamento del concetto di Smart city per arrivare a quello di (R)evolving city, mette innanzi tutto in discussione cosa si debba intendere per ‘intelligenza’ di una città. Certamente la Nuova frontiera per lo sviluppo delle civiltà urbane ricomprende l’evoluzione tecnologica, ma non considera la tecnologia come la risposta definitiva a tutti i problemi delle città contemporanee. La (R)evolving city evolve introitando i principi dell’economia circolare, nell’interesse superiore del benessere dei suoi cittadini, e dunque consuma senza divorare, ricicla il più possibile ciò che metabolizza, contiene gli effetti della propria impronta ecologica ed in ultima analisi guida con materna e gentile cura i suoi abitanti ad un concetto nuovo di cittadinanza. Come attori del cambiamento evolutivo dei sistemi urbani, i cittadini della (R)evolving city abbandonano l’approccio predatorio evolvendo ad uno stadio superiore di organismi, integrati nell'ecosistema e rispettosi delle reciproche relazioni. La (R)evolving city è soprattutto una città ‘educata’, o meglio una città i cui cittadini sono consapevolmente educati ai principi dello sviluppo sostenibile, considerati come base oramai imprescindibile della convivenza civile contemporanea

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