research

Correlazione tra alitosi e trattamento ortodontico? Questioni di corretti stili di igiene orale. Case report

Abstract

Nel trattamento delle malocclusioni, la terapia ortodontica fissa è la più suffragata (Fig. 1a). Anche se uno degli obiettivi del trattamento ortodontico in soggetti con malocclusioni è migliorare oltre che la funzione anche la salute parodontale, la terapia stessa può provocare una maggiore incidenza di infiammazioni con conseguente sanguinamento gengivale, recessioni e la ritenzione di placca1. Poiché la rugosità superficiale e l’energia libera di superficie sono correlati con l’accumulo di placca2, la presenza di un dispositivo ortodontico aumenta tale deposito con conseguente infiammazione gengivale in soggetti con malocclusione3. È ben documentato che il trattamento ortodontico con apparecchi fissi si accompagni a un aumentato rischio di gengiviti dovuto all’accumulo di placca batterica attorno agli attacchi2,3 (Figg. 1b-1d). L’alitosi di origine orale è associata con il metabolismo microbico sul dorso lingua, nella saliva e nella placca dentale4 (Figg. 2a-2b); dunque l’intensità dell’alito cattivo è significativamente associata con la quantità di composti volatili endorali contenenti solfuro. Questi composti sono prodotti da batteri gram-negativi orali che metabolizzano aminoacidi presenti nella dieta e producono gas, come solfuro di idrogeno (H2S)5. Ci sono generalmente tre metodi accettati per la valutazione del cattivo odore orale: misurazione organolettica, gas cromatografia (GC) e monitoraggio solfuro portatile6. Studi hanno dimostrato la correlazione a breve termine del cattivo odore orale nella terapia ortodontica fissa, mentre effetti a lungo termine non sono ancora stati documentati7-10

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