Competenti Invisibili. Un’indagine Pilota sulle Professioni Sociologiche della Salute nella Fragilità di Persone e Servizi ai Tempi del COVID-19

Abstract

Come impatta la pandemia in corso sul ruolo e la vita professionale dei sociologi della salute e sulle trasformazioni del Servizio Sanitario Nazionale? Questo articolo offre alcune risposte presentando i risultati empirici della prima fase qualitativa - asynchronous epistolary interview, secondo Debenham (2001) – in doppio pilot study (maggio - ottobre, 2020) nel contesto di una più ampia ricerca quali-quantitativa longitudinale in corso. Le osservazioni della ricerca esplorativa qui presentata sondano opinioni e percezioni di un campione (n=25) di sociologi che operano in molteplici realtà professionali e regionali. I risultati offrono spunti di riflessione per l’elaborazione di ipotesi di lavoro sul ruolo, gli strumenti, le modalità, e le strategie d’intervento della sociologia accademica e delle professioni sociologiche della salute nella pandemia da coronavirus nell’ottica di una possibile ri-progettazione eco-socio resiliente e umano-centrica del SSN. Due le parti di questo scritto. Il sociologo della salute appare un competente analista della società , ma “invisibile” nel dibattito mediatico e cannibalizzato da altre figure professionali, pur potendo operare come un regista-catalizzatore di processi di innovazione sociale nell’immaginare e riprogrammare il futuro del SSN. Emerge così una “visione” umano-centrica sistemica di resilienza eco-sociale

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