La sfida di divenire arbitri della propria vita Esperienze di rieducazione e trattamento in carcere: Detenuti che diventano arbitri

Abstract

Lavorare con persone che nella propria vita hanno commesso un errore e aiutarle a riaversi è un dovere morale, sociale, oltre che imposto anche dalla stessa Costituzione Italiana. Piuttosto che limitarsi a ribadire o imporre norme, diventa importante aiutare a interiorizzarle. Nella seconda parte si parlerà dell’importanza dello sport, portatore di valori e inferenze educative. Facendo nostre le norme della competizione, ci abituiamo a formare un sistema di regole, che ci dicano “come giocare” anche nella vita di tutti i giorni. Nell’ultima parte, infine, si discuterà sulla figura dell’arbitro e sull’importanza rieducativa dell’attività arbitrale e sarà proposto un parallelismo tra l’attività arbitrale e l’attività rieducativa e riabilitativa per i soggetti detenuti, sottolineando come il detenuto, da soggetto che trasgredisce le regole della società, diverrà egli stesso garante delle regole del gioco e, di riflesso, delle convivenza civile, nonché arbitro della propria vit

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