Il saggio prende spunto da una poesia giovanile di Domenico Gnoli, che sarà prefetto della Biblioteca Nazionale Centrale Vittorio Emanuele di Roma, per tracciare la sua evoluzione intellettuale da posizioni di rivendicazione del valore peculiare dei monumenti storici romani, verso un atteggiamento di grande apertura alla cultura internazionale espresso nell’attività da lui svolta come responsabile della Nazionale e animatore di iniziative culturali di respiro europeo