Profilo storico della lingua teatrale italiana con antologia di testi commentati. L'intero profilo storico è opera di Pietro Trifone (pp. 13-109)

Giovanardi Claudio

Trifone Pietro

Italian

Profilo storico della lingua teatrale italiana con antologia di testi commentati. L'intero profilo storico è opera di Pietro Trifone (pp. 13-109)

L'ITAUANO: TEST! E GENERI La lingua del teatro 0AUDIO GIOVANARDI PIETRO TRIFONE I T I N E R A R IFilologiae critica letteraria                       L’ITALIANO: TESTI E GENERIa cura di RITA LIBRANDI▶ Andrea Afribo e Arnaldo Soldani La poesia moderna. Dal secondo Ottocento  a oggi▶ Sergio Bozzola La lirica. Dalle origini a Leopardi▶ Roberta Cella La prosa narrativa. Dalle origini al Settecento▶ Michele Colombo Il romanzo dell’Ottocento▶ Claudio Giovanardi e Pietro Trifone La lingua del teatro▶ Riccardo Gualdo La scrittura storico-politica▶ Rita Librandi La letteratura religiosa▶ Luigi Matt La narrativa del Novecentoin preparazione▶ Rosa Casapullo La saggistica teorica e scientifica▶ Sergio Lubello La lingua del diritto e dell’amministrazioneCLAUDIO GIOVANARDIPIETRO TRIFONELa lingua del teatro il MulinoISBN  978-88-15-25888-5 Copyright © 2015 by Società editrice il Mulino, Bologna. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere foto-copiata, riprodotta, archiviata, me morizzata o trasmessa in qualsiasi forma o mezzo – elettronico, meccanico, reprografico, digitale – se non nei termini previsti dalla legge che tutela il Diritto  d’Autore. Per altre informazioni si veda il sito www.mulino.it/edizioni/fotocopieI lettori che desiderano informarsi sui libri e sull’insieme delle attività della Società editrice il Mulino possono con-sultare il sito Internet:www.mulino.itIndicePremessa 9 parte prima   profilo linguisticoI. Il rinascimento del teatro 15  1. Una veste rattoppata 15  2. Prove di scena 20  3. Ariosto e la sfida della «nova commedia» 23  4. Verso la naturalezza: la lingua della Calandra 27  5. La pozione al veleno di Machiavelli 30II. La trasgressione ha le sue regole 37  1. Stereotipi del genere comico 37  2. Anticonformisti: Aretino, Caro, Bruno 42III. La tradizione del plurilinguismo 49  1. Una straordinaria policromia espressiva 49  2. Commedia dell’Arte e «comici scrittori» 53  3. Varietà linguistiche marcate socialmente 59IV. Goldoni e dintorni 65  1. Oltre la Commedia dell’Arte 65  2. Goldoni e la riforma del linguaggio teatrale 70  3. L’antirealismo di Carlo Gozzi 756  IndIceV. Ottocento borghese e verista 79  1. Commedie e drammi borghesi 79  2. Verga e il verismo teatrale 83VI. Maestri del teatro contemporaneo 91  1. Pirandello 91  2. Eduardo De Filippo 97  3. Dario Fo 102  4. Anacronismo e attualità del teatro 107 parte seconda antologia di testi commentati1. Il primo Cinquecento 113  1.1. La Cassaria di Ludovico Ariosto 113  1.2. La Mandragola di Niccolò Machiavelli 121  1.3. Il Pedante di Francesco Belo 1302. Il secondo Cinquecento e il Seicento 139  2.1. Il teatro veneto nel Cinquecento 139  2.2. La Commedia dell’Arte 1533. Il Settecento 163  3.1. La serva padrona di Jacopo Angelo Nelli 163  3.2. Carlo Goldoni 168  3.3. L’augellino belverde di Carlo Gozzi 1784. L’Ottocento 185  4.1. L’aio nell’imbarazzo di Giovanni Giraud 185  4.2. Tristi amori di Giuseppe Giacosa 190  4.3. La lupa di Giovanni Verga 1965. Il Novecento 205  5.1. Luigi Pirandello 205  5.2. Questi fantasmi! di Eduardo De Filippo 214  IndIce 7  5.3. Grande pantomima con bandiere e pupazzi piccoli e medi    di Dario Fo 221  5.4. Il maestro di Giuseppe Manfridi 228Riferimenti bibliografici 237Indice delle cose notevoli 259Indice dei nomi 000PremessaGuardare le cose dall’alto consente di ampliare la prospettiva ma può dare al tempo stesso un senso di vertigine, che qualche volta anche noi abbiamo pro­vato nell’avventurosa esplorazione di mezzo millennio di storia della lingua tea­trale italiana. Alla stesura del profilo storico­linguistico si è applicato Pietro Trifone, che ha potuto avvalersi di materiali e analisi presenti in una precedente monografia (Trifone 2000), da una parte fortemente rimaneggiata e condensata, dall’altra arricchita con una cospicua serie di nuovi dati documentari e spunti critici, offerti o stimolati soprattutto dalle acquisizioni filologiche e dalle inda­gini linguistiche compiute negli ultimi quindici anni. La mole del lavoro svolto dagli studiosi sulla lingua dei testi teatrali (in italiano e in dialetto) durante que­sto pur limitato periodo ha, rispetto al volume del 2000, un riflesso significativo nelle nuove entrate bibliografiche, che superano largamente le cento unità e si riferiscono spesso a contributi di notevole consistenza e rilevanza.  Selezionare un corpus di commedie nella sterminata produzione di cinque secoli è un’operazione in sé difficile, resa ancor più ardua dai cogenti limiti di spazio che un agile volume fatalmente impone. Inutile nascondere, quindi, che si sono dovute sopportare rinunce a volte dolorose. Ciò detto, l’ambizione della parte antologica – realizzata da Claudio Giovanardi – è quella di fornire per la prima volta, non una panoramica di autori e di temi linguistici connessi (in tal senso disponiamo già di opere di riferimento: al menzionato Trifone 2000 va ora aggiunta l’ottima sintesi, molto curata anche dal punto di vista bibliografi­co, di D’Onghia 2014a), ma una serie di affondi sulla compagine linguistica di ciascuna commedia antologizzata: si spera così di aver contribuito a gettare le basi per una storia della lingua del teatro comico e del dramma borghese visti 10 Premessadal di dentro. Da tale punto di vista ci si può agevolmente render conto che, nella riflessione sulla secolare questione della lingua in Italia, non sarebbe affat­to inopportuno aprire un nuovo capitolo dedicato agli usi dei testi teatrali, più spesso di quanto non si pensi vessilliferi di soluzioni e scelte non in linea con la norma bembiana cinquecentesca e con la rigidità della tradizione letteraria dei secoli successivi.A tal fine si giustifica la scelta di privilegiare, nella sezione antologica, la qualità rispetto alla quantità dell’analisi. Piuttosto che aumentare il numero degli autori, con un conseguente inevitabile assottigliamento dell’indagine lin­guistica, si è preferito soffermare l’attenzione su una selezione sostenibile di drammaturghi ripartiti per secoli. Di ciascun testo rappresentato nella sezione antologica si fornisce prima una descrizione linguistica d’insieme, per passare poi all’ispezione ravvicinata di una scena o di un brano. Si avverte, inoltre, che, sempre nell’intento di non appesantire la lettura (e di non consumare porzioni di uno spazio già di per sé tiranno), nello spoglio linguistico si è evitato, per ci­tazioni di singole forme, o comunque per fenomeni chiaramente individuabili e soprattutto ricorrenti, il rinvio alle pagine dell’edizione di riferimento.Il primo problema che si pone a chi voglia metter mano all’analisi linguisti­ca di un testo teatrale è certamente quello dell’attendibilità delle edizioni dispo­nibili. Ciò vale in prima istanza per i testi più antichi, ma interessa anche quelli moderni. Nell’impossibilità di dar vita in questa sede a un lavoro di accertamen­to filologico sistematico, è stato necessario fondarsi sull’esistente. Per fortuna, dopo un lungo oblio, le commedie cinquecentesche hanno cominciato recente­mente ad attirare l’attenzione di filologi e linguisti, e ciò ha consentito di sanare almeno in parte l’inaffidabilità di molte edizioni precedenti. Un caso esemplare è quello della Mandragola di Machiavelli che, in pochi anni, ha conosciuto varie edizioni condotte con metodi filologicamente agguerriti (in particolare Inglese 1997; Stoppelli 2005 e 2006); ma il medesimo apprezzamento va alle edizioni delle commedie di Pietro Aretino e a quelle del teatro veneto cinquecentesco1, grazie anche al grande impulso dato allo studio del pavano da Ivano Paccagnella e dalla sua scuola, culminato nel poderoso Vocabolario del pavano (Paccagnella 2012). Laddove è stato possibile, ci si è serviti delle edizioni scientificamente fondate; altrimenti si è scelta l’edizione più accreditata (o, in qualche caso, l’u­nica moderna disponibile).1 Per Aretino cfr. Decaria e Della Corte (2005), Trovato e Della Corte (2010) e Rabitti, Boccia e Garavelli (2010); si aggiunga ora D’Onghia (2014b). A proposito del teatro veneto, basti ricordare D’Onghia (2006) per Calmo, D’Onghia (2010) e Schiavon (2010) per Ruzante.  Premessa 11Quanto al titolo del volume, si è preferito adottare La lingua del teatro piut­tosto che La lingua della commedia, in considerazione del fatto che sarebbe incongruo definire commedie opere come Cavalleria rusticana di Verga o Enrico IV di Pirandello, che sono semmai delle tragedie in prosa. Ma la nostra scelta ha anche una motivazione di carattere linguistico: in tal modo abbiamo inteso sottolineare la specificità tipologica della commedia e del dramma, generi che, più della tragedia e del melodramma (su cui cfr. Sorella 1993 e Zanon 2014), presentano un alto grado di autonomia formale dai testi letterari, in particolare da quelli appartenenti alla tradizione elevata.Desideriamo ringraziare, per aver letto il testo o alcune sue parti, gli amici e colleghi Rita Librandi, Elisa De Roberto, Luca D’Onghia, Elena Papa, Alda Rosse­bastiano. A loro dobbiamo preziosi suggerimenti che abbiamo cercato di far fruttare nel modo migliore. È appena il caso di ricordare che gli scambi di idee tra i coautori sono stati costanti durante tutto il non facile cammino per arrivare alla conclusione del volume.

La lingua del teatro

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