CATASTO PASTORALE E DELLA BIODIVERSITÀ - Azienda JAZZO CORTE CICERO la lana del lupo

Abstract

Il Catasto Pastorale e della Biodiversità dell’azienda silvopastorale Jazzo Corte Cicero – la lana del lupo, situata nel territorio del Parco Nazionale dell’Alta Murgia in agro di Altamura (Bari, Puglia), intende descrivere e caratterizzare l’area di produ- zione a partire dagli animali pascolanti, dalle razze allevate e dal metodo di pascola- mento. La caratterizzazione inoltre, considera le conoscenze acquisite sulla composi- zione floristica dei pascoli e sullo stato della vegetazione pastorale, unitamente ad una descrizione della diversità faunistica al fine di attribuire all’area sia il grado di na- turalità che restituire uno strumento utile per una corretta gestione dell’attività di pa- scolamento, in funzione della conservazione della biodiversità. La diversità faunistica è espressa attraverso l’analisi dei parametri che descrivono la diversità a livello di comunità riferita al gruppo degli Ortotteri e degli Uccelli, ottimi indicatori sintetici di qualità di un habitat. Associato a questi due gruppi tassonomici, al fine di implementare lo spettro faunistico, è stato considerato inoltre il gruppo dei Mammiferi. Le attività di studio e monitoraggio svolte nell’ambito del Progetto “Allupo – dall’allevamento ovino alla conservazione del lupo” dal gruppo di ricerca del Centro Ricerche per la Biodiversità e del Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Bari hanno permesso l’elaborazione del Catasto Pastorale e della Biodiversità che diviene quindi, sia una premessa indispensabile per la certificazione di origine, della qualità dei prodotti e dell’integrità ecologica delle aree di produzione, che strumento di verifica dello stato di conservazione dell’ecosistema pascolo al fine di suggerire specifici inter- venti gestionali. Le aziende agro-zootecniche diventano così aree studio e laboratori organici dove, parallelamente alle produzioni, possono fornire indicazioni sullo stato di conservazione della natura e, in particolare, soprattutto le aziende Bio, con la realiz- zazione del “Catasto”, quale strumento informativo-gestionale, acquisirebbero un ulte- riore valore aggiunto

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