Erudizione e devozione benedettina nel Novecento: il caso del beato Placido Riccardi

Abstract

L’articolo intende indagare il percorso di costruzione della santità del monaco benedettino Placido Riccardi (1844-1916), Rettore dell’abbazia di Farfa per circa vent’anni, beatificato da Pio XII nel 1954. Il principale promotore della causa fu il cardinale Ildefonso Schuster che riscrisse per tutta la vita la biografia del suo confratello e maestro incoraggiandone la diffusione del culto all’interno dell’Ordine e nei luoghi della Sabina dove la sua fama di santità era giù diffusa. La promozione agiografica non va disgiunta dal lavoro di ricostruzione della storia farfense portato avanti dallo stesso Shuster e più in generale dal più vasto processo di recupero della memoria del monachesimo italiano ed europeo condotto nei primi decenni del Novecento dagli eruditi dell’Ordine. Riccardi divenne così la variante novecentesca di quei “santi restauratori” che nei secoli avevano tenuto in vita materialmente e spiritualmente i principali centri monastici dell’Europa medioevale

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