Lo scienziato sul vulcano: Spallanzani, Mascheroni, Galiani

Abstract

Soprattutto dopo l’eruzione vesuviana del 1631, l’interesse per i vulcani diviene preponderante, fino ad assumere i caratteri di un vero e proprio topos letterario. Nel Settecento il nuovo atteggiamento sperimentale della filosofia naturale guida sui crateri dell’Italia meridionale un numero sempre maggiore di studiosi che affrontano l’ascesa a scopi scientifici. Il contributo si sofferma sulle rappresentazioni dei vulcani fornite nella seconda metà del secolo da Lazzaro Spallanzani, Lorenzo Mascheroni e Ferdinando Galiani. Mentre nei primi due esattezza e precisione dell’osservazione si accompagnano alla meraviglia provata di fronte a panorami suggestivi e all’entusiasmo per la forza potenzialmente distruttiva della natura, Galiani affianca a scrupolosi studi vulcanologici una lettura parodica volta a prendere le distanze da una folta e incontrollata trattatistica.

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