Al momento di esaminare la magia nella letteratura dei Secoli d'Oro ci confrontiamo con un sistema di segni (la letteratura) che parla di un altro sistema di segni (la pratica magica), perfettamente strutturato e di per sé significativo. Un sistema il cui significante è stato registrato in vari contesti storico-sociali.
Su questo campo, di difficile analisi per la sua ampiezza e per le relazioni con varie aree culturali, è necessario tracciare lince interpretative, effettuando una operazione tassonomico-funzionale, che riconosca il debito alla tradizione letteraria dei testi, ed allo stesso tempo verifichi il loro tasso di risemantizzazione. Si rileva così un "uso letterario" della magia come motivo dell'intreccio, come generatore di maraviglia, oppure come pretesto satirico; allontanandosi dall'ambito antropologico la magia giunge dunque a promuovere una modalità lelleraria straniata ed ambigua.A la hora de examinar la presencia de la magia en la literatura de los Siglos de Oro nos enfrentamos con un sistema de signos (la literatura) que habla de otro sistema de signos (la práctica mágica), un sistema perfectamente estructurado y de por sí significativo; un sistema cuyo significante ha sido analizado en varios contextos histórico-sociales y cuyo significado ha sido objeto de estudios de historiadores, economistas, antropólogos, sociólogos, psicólogos.En este campo, difícil por su amplitud y por las relaciones con varias áreas culturales, es necesario intentar una operación taxonómico-funcional, que reconozca la deuda con la tradición literaria de los textos, y al mismo tiempo verifique su porcentaje de resemantización. Se destaca así un "uso literario" de la magia como motivo del enredo, como generador de maravilla, o bien como pretexto satírico; alejándose del ámbito antropológico la magia llega por lo tanto a dar forma a una modalidad literaria distanciada y ambigua