Lo straniero nel distretto del Tribunale di Sorveglianza di Brescia

Abstract

The essay analyzes the phenomena of foreign National prisoners and their possibility of admission to the application of alternative to imprisonment measures. The aim of this work is to offer a view of this topic, especially regarding the district of Brescia Surveillance Court. First of all, Supreme Court judgments will be analyzed, underlining in particular that the rehabilitative perspective orienting the sanction can’t admit discrimination between regular foreign National sentenced persons from one hand and illegal immigrants offenders, from the other one. Then, the analysis of the most important European Framework Decisions will offer a view of some important instruments that we have to keep in mind talking about the topic of foreign national sentenced people: in particular the Council Framework Decision on the European arrest warrant and the surrender procedures between Member States and the following Decisions establishing the principle of the mutual recognition of judgments in criminal matters and decision of probation and supervision measures. Finally, data-analysis about Brescia Surveillance Court District will be showed, considering foreign national prisoners and their admission to community sanctions and measures. In particular, we have to note that in the whole district, foreign national prisoners are decreasing, such as inmates in general; furthermore the research shows that pre-trial detention is increasing also for strangers. Although the application of alternative to imprisonment measures are increasing, the percentage of foreign national sentenced by a community sanction seems to remain equal. The most applied alternative sanction is, in all the provinces of the analyzed district, the home detention. At last, seems to be helpful to show a pilote research about judgments in the district of Brescia Surveillance Court, that has analyzed a sample composed by 571 persons, in order to identify the principal trend referring to foreign national in prison, in alternative measures and in pre-trial detention in the space considered.L’elaborato analizza il fenomeno degli stranieri in esecuzione penale interna ed esterna, con particolare riguardo al distretto del Tribunale di Sorveglianza di Brescia. Viene anzitutto rilevato, nel tentativo di offrire una rapida disamina del quadro nazionale, come la Cassazione si sia pronunciata a favore dell’ammissione di misure alternative nei confronti dello straniero irregolare, così che lo status di clandestino non possa rappresentare un automatismo che ne provochi l’esclusione: la funzione rieducativa della pena non ammette discriminazioni tra stranieri regolari e clandestini. Vengono poi esaminate alcune decisioni quadro che si ritengono di particolare rilevanza: in particolare la decisione sul mandato d’arresto europeo, che ha tracciato il solco entro il quale si sono poi inserite le successive decisioni del Consiglio concernenti il principio del mutuo riconoscimento delle sentenze emesse dall’Autorità giudiziaria di altro Stato Membro, il quale – inizialmente limitato alle sentenze di condanna a pena detentiva – è stato poi esteso anche all’area delle sanzioni e misure alternative e a quella delle misure sospensive della pena. Infine, ci si concentrerà sull’analisi dei dati relativi alla popolazione reclusa detenuta e in misura alternativa alla detenzione nel Distretto del Tribunale di Sorveglianza di Brescia: nell’ambito territoriale considerato nella sua globalità, la popolazione detenuta straniera appare in diminuzione sia se considerata in termini di valore percentile che di valore assoluto, conformemente a quanto avviene alla generalità della popolazione detenuta; inoltre si registra una diminuzione anche degli stranieri detenuti in forza di una sentenza definitiva. A fronte invece di un generale aumento dell’applicazione alle misure alternative, resta costante la percentuale di stranieri che vi è ammessa. In ogni caso, la sanzione alternativa maggiormente concessa in tutte le province del distretto risulta essere la detenzione domiciliare. In conclusione, viene proposta un indagine sul giudicato del Tribunale di Sorveglianza di Brescia, la realizzazione della quale ha permesso di analizzare i procedimenti concernenti un campione di 571 soggetti

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