Terrorismo, terrorista e funzionamento mentale

Abstract

Gli autori affrontano la difficoltà di pervenire a una definizione generale di terrorismo, e delimitano l’ambito del loro ragionamentoal fenomeno conosciuto come “terrorismo internazionale di matrice islamica”. Illustrano quindi le ragioni per cuil’interpretazione del TIMI come condotta sintomatica di psicopatologia non è accettabile, in quanto le considerazioni sullabase delle quali il terrorista opera la sua scelta possono non essere condivise sul piano morale o politico, ma non possonoessere considerate prive di una loro logica. Altri aspetti di natura psicosociale – età giovanile, difficoltà di integrazione aseguito di una vicenda migratoria propria o dei genitori, contesto violent, tratti di personalità narcisistici o psicopatici, suggestionabilità,fenomeni gregari presenti all’interno del piccolo gruppo o della famiglia, fattori collegati all’identificazionedella religione come elemento di polarizzazione identitaria, o autentiche necessità religiose di espiazione ecc. – possonoessere presenti con una certa frequenza, ma occorre, secondo gli autori, prestare attenzione a non attribuire a nessuno di essiun ruolo decisivo nella scelta dell’atto terrorista. La quale rimane comunque, secondo la letteratura, la scelta politica di unsoggetto in grado di assumere le proprie decisioni alla quale deve essere riconosciuto, per coglierla nel suo significato, ungrado in genere elevato di libertà, consapevolezza e di responsabilità

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