Public libraries are traditional safeguards of democracy, where books sustain the empowerment of communities. International scientific literature provides evidence for the fact that in suburban areas and border territories around the world these institutions qualify as open spaces, education laboratories, strong enough to counteract the area’s educational poverty and to favour an intercultural dialogue. This entry’s aim is to promote the role of public libraries in protecting the rights of everyone, especially children, to be an active part of a community, fostering a journey towards a proactive citizenship. The purpose is to locate tools and methodologies that qualify these spaces, strengthening their educational rather than their preservative dimension. In this regard significant educational experiences that give value to visual narrative will be presented. Specifically, this will feature wordless picture books as a starting point for intercultural encounters, defining the role of social educators better by building inclusive routes through these kinds of books.Le biblioteche pubbliche sono per tradizione presidi di democrazia dove, attraverso i libri, è possibile sostenere l’empowerment delle comunità. Nei luoghi di confine e nelle periferie del mondo, come documenta la letteratura scientifica internazionale, queste realtà si qualificano come spazi aperti, laboratori pedagogici in grado di contrastare la povertà educativa dei territori e favorire il dialogo interculturale. Il presente contributo mira quindi a valorizzare il ruolo delle biblioteche pubbliche nel salvaguardare i diritti di tutti, in special modo dei bambini, di sentirsi parte della comunità in modo attivo e propositivo, promuovendo percorsi di cittadinanza attiva. La finalità è individuare strumenti e metodologie che qualifichino questi spazi potenziando la dimensioneeducativa rispetto a quella conservativa. A questo riguardo si porteranno alcune esperienze pedagogiche significative valorizzando la visual narrative, nello specifico l’utilizzo dei wordless picture books, per l’avvio di pratiche interculturali, definendo il ruolo dell’educatore/animatore nel costruire percorsi inclusivi con tali testi