La robustezza degli edifici industriali, definita come la capacità della struttura di resistere ad azioni eccezionali come eventi sismici evitando un collasso globale, è uno dei principali argomenti di ricerca a causa della grave perdita umana ed economica che causa la mancanza di tale caratteristica. La maggior parte degli edifici industriali esistenti sono stati realizzati con normative senza specifici standard per strutture prefabbricate in cui la progettazione degli elementi costruttivi si basava sulle singole soluzioni progettuali dei produttori.
Le strutture industriali prefabbricate italiane esistenti a grandi luci possono essere suddivise in due categorie principali a seconda dell'evoluzione delle tecniche di prefabbricazione. La prima categoria si sviluppa dai primi anni trenta fino alla metà degli anni sessanta con strutture industriali in c.a. gettate in opera con un uso diffuso di volte leggere prefabbricate per coprire ampie luci, mentre la seconda è prodotta a partire dagli anni cinquanta tutt’ora in uso riguardante la tipica struttura a telaio prefabbricato con tutti gli elementi realizzati in stabilimento ed assemblati sul posto.
Nelle prime tipologie di edifici industriali, la robustezza è definita considerando diversi stati limite di deformabilità e resistenza di pilastri e travi combinati con la vulnerabilità specifica del sistema voltato prefabbricato, sapendo che la struttura è soggetta ad una combinazione di eventi sismici ravvicinati nel tempo che portano all'accumulo del danno.
Nel secondo caso la robustezza della struttura del telaio prefabbricato è solitamente basata sulle connessioni di elementi strutturali e non (pannelli di tamponamento) e nell'attivazione dell'effetto domino passando dal collasso di tipo locale a quello globale.
In questo lavoro sono analizzati diversi modelli ad elementi finiti per rappresentare al meglio il comportamento strutturale lineare e non lineare di entrambi i tipi di strutture prefabbricate considerate.Robustness of industrial buildings, defined as the capacity of the structure to withstand exceptional actions like seismic events avoiding a global collapse, is one of the main topics of research due to the serious human and economic loss that the lack of such feature could cause. Most of the existing industrial buildings are made with precast elements realised with low-code without specific detailed standards for precast structures in which the technical achievement of them relies on the individual producers with their design solutions.
Existing Italian precast structures for large-scale industrial buildings can be divided into two main categories depending on the evolution of prefabrication techniques. The first category was developed from the early thirties up to the mid-sixties, with RC industrial structures cast in place with a widespread use of precast vault to cover a large span, while the second one started to be produced at the beginning of the fifties and is still in use as regards the typical precast frame structure with all its main elements made in factory and assembled in place.
In the first type of industrial buildings, only the roof is precast and usually made in reinforced hollow brick light-weight vault and the robustness is defined considering several limit states of chord-rotation and shear capacity of columns and main beams combined with specific vulnerabilities of the precast vault, considering that every seismic sequence is usually a combination of a mainshock and several aftershocks which lead to the damage accumulation on the structure.
In the second case the robustness of precast frame structures is usually based on the connections of structural and non-structural elements (cladding panels) and on the activation of the domino effect passing from local to global collapse.
In this work several finite element models to best represent the linear and nonlinear structural behaviour of both types of precast structures considered are analysed