Educare vuol dire realizzare un’impresa che pone al contempo diversi livelli di
complessità e di problematicità. Evidentemente, le competenze e la professionalità di un
educatore che opera nella complessità socioculturale contemporanea devono avere
caratteristiche di una specializzazione da consentire, in qualche modo, di mettere
l’emergenza “a sistema”, non essendo essa un evento occasionale da gestire, ma una
condizione del contesto di lavoro. A partire da queste premesse, il contributo intende
mettere in luce la centralità che la formazione professionale degli educatori assume nella
costruzione di competenze trasversali, nella proposta di una prospettiva fenomenologica
dell’educazione, concentrata cioè sul valore soggettivo dell’esperienza e del fare
significato