thesis

Le microparticelle: un possibile nuovo biomarcatore in patologie umane

Abstract

Le malattie polmonari interstiziali sono un gruppo eterogeneo di malattie in cui si evidenziano profonde alterazioni della struttura del parenchima polmonare, in particolar modo della membrana alveolo-capillare, con accumulo vistoso di tessuto connettivo fibroso. La deposizione di tessuto connettivo fibroso altera sostanzialmente le caratteristiche del tessuto, trasformando il delicato stroma elastico del polmone in una cicatrice che può occupare porzioni crescenti dell’alveolo fino a determinarne la completa obliterazione. La coagulazione e il danno da stress ossidativo/nitrossidativo sembrano avere un ruolo chiave nella patogenesi delle malattie polmonari interstiziali. Numerosi studi hanno evidenziato attivazione della cascata coagulativa nelle polmoniti interstiziali fibrosanti, con evidenza di aumentata espressione di fattore tissutale (TF), fattore VII (FVII) e fattore X (FX). Di recente è stato proposto che il FXa, la forma attiva dello zimogeno FX, a seguito del legame con i recettori PAR1 posti sui fibroblasti, causa l’attivazione di TGF-β, snodo centrale per mediare la conversione dei fibroblasti in miofibroblasti; sono proprio i miofibroblasti attivati a mediare la deposizione di collagene. Per quanto riguarda lo stresso ossidativo vari studi evidenziano l’alterazione del normale equilibrio tra sostanze ossidanti e il sistema di difesa antiossidante nelle malattie polmonari interstiziali. Le microparticelle, chiamate anche ectosomi e microvescicole, sono frammenti di membrana rilasciati virtualmente da tutte le cellule eucariotiche; sono presenti nel sangue periferico di individui sani, ma i loro livelli aumentano in pazienti con numerose malattie, tra cui malattie infiammatorie, autoimmuni, aterosclerosi e disordini coagulativi. Le microparticelle hanno il potenziale per esercitare un'attività procoagulante sia attraverso l'espressione sulla loro superficie di fosfolipidi carichi negativamente, essenziali per l’assemblaggio del complesso della protrombinasi, che attraverso l’espressione di TF. Essendo le microparticelle vescicole con attività procoagulante e potendo quindi contribuire alla conversione del FX in FXa, il presente progetto di tesi si propone di indagare il potenziale ruolo delle MP nella patogenesi delle malattie polmonari interstiziali. Lo studio si è composto di due parti, una ex-vivo e una in-vitro. Nella parte ex-vivo, sono state quantificate le microparticelle esprimenti TF sulla loro superficie nel liquido di lavaggio bronco-alveolare di soggetti affetti da malattie polmonari interstiziali di varia gravità e da soggetti affetti d’altre patologie a carico dell’apparato respiratorio. I risultati hanno evidenziato che la concentrazione di microparticelle esprimenti TF è significativamente aumentata nel bronco lavaggio alveolare di pazienti con malattie polmonari interstiziali rispetto ai controlli. Per lo studio in-vitro è stata utilizzata una linea cellulare tumorale delle vie aeree, le A549. La produzione di microparticelle esprimenti TF è stata valutata in condizioni basali e a seguito di stimolazione con stress-ossidativo (una noxa notoriamente implicata nella patogenesi della fibrosi polmonare). Per quanto riguarda il modello in-vitro i risultati mostrano che le A549 sottoposte a stress ossidativo evidenziano un aumento significativo di MP esprimenti TF. L’aumentato livello di TF non è determinato da un aumento della trascrizione genica, visto che i livelli trascrizionali di mRNA del TF non sono modulati dal trattamento con stress ossidativo ma probabilmente da un aumento delle MP procoagulanti, potenzialmente responsabili dell’attivazione in situ del FX. I risultati ottenuti sono coerenti con le ipotesi fissate e confermano che l'epitelio delle vie aeree è responsabile della generazione di microparticelle esprimenti TF che partecipano alla attivazione del FX in FXa, contribuendo così alla patogenesi delle malattie polmonari interstiziali

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