L'impatto della pandemia Covid-19 sulle nuove strutture psichiatrico-forensi in Italia

Abstract

After the closure of Psychiatric Hospitals (OPs), in 2012 the Italian Government decided to close the High Security Psychiatric Hospitals (OPGs). Law 81/2014 established that each region would provide smaller forensic psychiatry facilities, theREMS (Residence for the Execution of the Security Measures), to accommodate socially dangerous NGRI (Not Guilty by Reason of Insanity) offenders. The main characteristic of a REMS is that it is purely therapeutic and rehabilitative in naturewhile remaining a custodial safety measure. The COVID-19 pandemic undoubtedly tested the organization of these new Italian forensic psychiatry facilities whose practices were not yet fully established, forcing them to ensure patient safety during lockdown amidst the epidemic. The Chapter V Constitutional reform which assigned each region exclusive competence for health policies in its own territory, once the prerogative of the central government, was also put to the test. To assess the impact of the pandemic on the new forensic care system in Italy, we conducted a semi-structured interview with REMS health professionals from various regions with differing levels of contagion: the Poli REMS di Castiglione delle Stiviere; the REMS of Volterra; the REMS of Carovigno and the REMS of Pisticci. The interview assessed how the rehabilitation objectiveshad been met notwithstanding the serious operational limitations consequent to COVID-19 related decisions by the authorities.Dopo la chiusura degli Ospedali Psichiatrici (OP), nel 2012 il Governo Italiano ha deciso di chiudere gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, gli OPG. La legge 81/2014 stabiliva che ogni regione avrebbe dovuto prevedere l’istituzione di strutture psichiatrico-forensi più piccole, le REMS (Residenze per la Esecuzione delle Misure di Sicurezza), per accogliere gli autori di reatonon imputabili, socialmente pericolosi. La caratteristica principale delle REMS è quella di avere una natura prettamente terapeutica e riabilitativa pur rimanendo una misura di sicurezza detentiva. Non c’è dubbio che la pandemia COVID-19 abbia messo alla prova l’organizzazione delle nuove strutture psichiatrico-forensi italiane, con prassi ancora non del tutto consolidate, costringendo le REMS durante il lock-down ad adoperarsi per gestire l’epidemia, garantendo al tempo stesso la sicurezza dei pazienti. In questo contesto è stata messa alla prova anche la riforma del Capitolo V della Costituzione, che assegnava a ciascuna Regione la competenza esclusiva per le politiche sanitarie del proprio territorio, un tempo prerogativa del governo centrale. Alla luce di ciò, per valutare l’impatto della pandemia sul nuovo sistema di assistenza forense in Italia, abbiamo condotto un’intervista strutturata con gli operatori sanitari delle REMS di diverse regioni con diversi livelli di diffusione della malattia: la Poli REMS di Castiglione delle Stiviere; la REMS di Volterra; la REMS di Carovigno e la REMS di Pisticci. L’intervista ha valutato come gli obiettivi riabilitativi fossero stati garantiti nonostante i gravi limiti operativi conseguenti alle decisioni delle autorità determinate dal COVID-19

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