Secondo la metodologia del Progetto Roost Chirotteri Italia, coordinato a livello nazionale dal GIRC, sono stati archiviati tutti i dati disponibili (pubblicati o inediti, raccolti da 24 rilevatori) circa i siti di rifugio utilizzati da Chirotteri in Piemonte e Valle d'Aosta a partire dal 1990. Risultano segnalati 193 roost, complessivamente utilizzati da almeno 17 specie, ai fini di: svernamento (57 siti, il 66,7% dei quali rappresentati da grotte e il 24,6% da miniere e bunker), parto e dell'allevamento della prole (63 siti, il 96,8% dei quali all'interno di edifici), riposo diurno o altra funzione biologica non accertata (88 siti). Nel 73,7% dei roost di svernamento è segnalata un'unica specie e nel 15,8% di essi sono state rilevate due specie, ma sono noti anche casi (singoli) di roost ospitanti almeno 5, 6 e 7 diverse specie ibernanti. Il numero di esemplari segnalati risulta prevalentemente compreso negli intervalli 1-3 (66,7 % dei casi) e 4-10 (14,0%). Solo 3 siti, coincidenti con quelli caratterizzati da maggior ricchezza di specie, presentano più di 50 esemplari ibernanti. In 2 di essi va sottolineata la presenza rispettivamente di 388 esemplari di <em>Rhinolophus hipposideros</em> e 76 esemplari di <em>Barbastella barbastellus</em>, pari all'85,5% e all'83,5% dei totali degli esemplari di tali specie censiti in ibernazione nelle due regioni. Allo stato attuale delle conoscenze tali siti rappresentano i più importanti roost di svernamento delle due specie noti in Italia. Fra le colonie riproduttive si evidenzia la rilevanza, per lo meno a livello regionale, di quelle di <em>Rhinolophus ferrumequinum</em> (un'unica colonia nota con 86 esemplari censiti prima dei parti e 127 esemplari dopo i parti), <em>R. hipposideros</em> (un'unica colonia nota con 19 esemplari censiti in agosto), <em>Myotis capaccinii</em> (un'unica colonia nota con 720 esemplari prima dei parti), <em>M. emarginatus</em> (6 colonie note; consistenza massima accertata in una colonia: 189 esemplari), <em>M. blythii</em> e/o <em>M. myotis</em> (6 colonie note; consistenza massima accertata in una colonia: 1597 esemplari). I 3 siti d'ibernazione maggiori e 3 dei siti riproduttivi citati rientrano in ambiti proposti come SIC (Direttiva 92/43/CEE), ma attualmente risultano sottoposti a vari fattori di disturbo; in particolare, la chirotterofauna associata ai 3 siti riproduttivi rischia di scomparire nel breve periodo. Analogamente, non si hanno sufficienti garanzie di conservazione per la maggior parte degli altri siti importanti citati