Ripensare l’approccio comunicativo alla luce dell’intercomprensione

Abstract

Negli anni ˈ70 quando emergeva l’approccio comunicativo nell’insegnamento delle lingue, nella scia dei lavori del Consiglio d’Europa, non si poteva prevedere il qualificativo di «tradizionale» trenta anni dopo. I metodi comunicativi sono evoluti, sono sfociati nell’approccio azionale valorizzato dal Quadro Europeo di Riferimento per le Lingue, ma continuano a basarsi su una progressione che riguarda le quattro abilità scritte e orali, ricettive e produttive, sviluppate in parallelo. L’approccio d’intercomprensione ribalta il modo di vedere la progressione tra le competenze, istaurando il principio di competenze separate e privilegiando solo quelle ricettive. Tale scelta obbliga in un primo momento a ripensare l’ordine rispettivo delle abilità scritte e orali nell’ambito di corsi plurilingui d’intercomprensione, e in un secondo momento l’ordine di apprendimento tra competenze ricettive e competenze produttive se l’approccio d’intercomprensione viene integrato all’interno di un approccio comunicativo. Questo contributo propone quindi una riflessione metodologica sull’inserimento dell’approccio d’intercomprensione all’interno di corsi di lingua d’impronta comunicativa “tradizionali”

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