Alla base di uno stereotipo: il successo dei mungitori punjabi in Emilia-Romagna

Abstract

Starting from the ‘90s, Emilia-Romagna’s milking niche has experienced the progressive involvement of workers coming from the Indian state of Punjab. Over the past few years, the extraordinary rise of milk production made possible by the Punjab workers led to a stereotype: the holiness that cows are appointed with in India would make Punjab workers “ethnically susceptible” to perform milking. This originates from a superficial and incorrect belief. Nonetheless, it helps to stimulate a discussion about the reasons of the ability Punjabis indeed demonstrate in their work. Through the ethnographic method, it will be shown how Punjabis are qualified because they embody specific skills, displayed in Italian cowsheds, on account of the rural environment they grew up in.In Emilia-Romagna, a partire dagli anni ’90, la nicchia lavorativa deputata alla mungitura di latte vaccino è stata occupata in maniera capillare da persone provenienti dallo Stato indiano del Punjab. Gli ottimi risultati raggiunti dai lavoratori punjabi all’interno delle aziende nel corso degli anni hanno prodotto uno stereotipo: i mungitori, poiché indiani, considererebbero la vacca un animale sacro e dunque sarebbero “etnicamente predisposti” al loro lavoro. La falsa credenza è frutto di una conoscenza superficiale ed errata, ma ha il pregio di stimolare una riflessione sulle cause dell’effettiva perizia dimostrata dai mungitori punjabi. La ricerca etnografica ha messo in luce che i punjabi, provenendo in maggioranza da contesti agricoli, sono competenti perché depositari di una serie di pratiche incorporate e riprodotte nelle stalle Italiane

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