Le variet\ue0 di grano duro per le semine 2015. Dettaglio regionale dei risultati: Sicilia

Le 4 prove di confronto varietale condotte in Sicilia, con il coordinamento del Crea, sono state allestite in 4 diversi ambienti: Libertinia (Catania), Cammarata e S. Stefano Quisquina (Agrigento), e Catania. Fra le cultivar in prova per 4 an- nate in 15 differenti condizioni ambientali, Monastir e Ramirez hanno mostrato le migliori rese e la maggiore stabilita\u2019 produttiva, seguite da Anco Marzio, Saragolla, Alemanno, Kanakis, Iride, Tirex e Core. Fra le varieta\u2019 in prova nel triennio 2013-2015 e nell\u2019ultimo biennio, Emilio Lepido, Antalis e Asterix confermano elevata adattabilita\u2019 e buona stabilita\u2019 produttiva negli ambienti siciliani

Le variet\ue0 di grano duro per le semine 2016: Sicilia

Le prove di confronto varietale di frumento duro realizzate in Sicilia, con il coordinamento del CREA, sono state allestite in 4 diversi ambienti: Libertinia (Catania), Catania, Cammarata e S. Stefano Quisquina (Agrigento). Fra i genotipi in prova nel quadriennio considerato, in 15 differenti condizioni ambientali (localit\ue0 7 annata), la cultivar Monastir ha mostrato le migliori performance, con rese superiori alla media di campo in 13 prove su 15. Buona stabilit\ue0 produttiva \ue8 stata verificata anche per le variet\ue0 Ramirez, Anco Marzio, Kanakis, Iride, Core e Alemanno. Fra le variet\ue0 in prova nel triennio 2014-2016, Anta- lis conferma la sua ottima adattabilit\ue0 ed elevata stabilit\ue0 produttiva negli ambienti siciliani

Le variet\ue0 di grano duro per le semine 2017: Sicilia

Nell\u2019annata agraria 2016-2017, le prove sperimentali per la valutazione di 28 variet\ue0 di frumento duro sono state allestite in Sicilia, con il coordinamento del CREA, in 5 diversi ambienti: Libertinia (Catania), Piazza Armerina (Enna), Catania, Cammarata (AG) e S. Stefano Quisquina (AG). ). I dati evidenziano che, fra i genotipi in prova nell\u2019ultimo quadriennio in 17 differenti condizioni ambientali (localit\ue0 7 annata), le cultivar Antalis, Monastir, Kanakis, Ramirez, Iride, Core e Alemanno hanno ampiamente dimostrato la loro elevata produttivit\ue0 e ottima stabilit\ue0 produttiva negli ambienti siciliani

Pessima annata produttiva per l\u2019orzo zootecnico.

Fattori climatici e malattie crittogamiche hanno inciso pesantemente sulle prove realizzate, in particolare in alcuni areali. La produzione \ue8 risultata inferiore rispetto agli anni precedenti, con sole 5,5 t/ha in media al Nord, 5,3 al Centro e 4,5 t/ha al Sud e Isol

Campagna 2018 da dimenticare per l\u2019orzo da birra.

Il 2018 \ue8 stato un anno sfavorevole per la coltura dell\u2019orzo, in particolare per quanto riguarda la coltura primaverile. La media produttiva al Centro-Sud in semina autunnale \ue8 stata di 4,7 t/ha, mentre quella primaverile al Centro-Nord di sole 3 t/ha

Variet\ue0 di orzo zootecnico: bene al Sud, meno al Nord

Al Nord la media dell' areale \ue8 stata di 6,5 t/ha in ripresa rispetto al tracollo della scorsa annata, al Centro \ue8 risultata di sole 5,1 t/ha, dato al di sotto delle potenzialit\ue0 produttive; al Sud la produttivit\ue0 media \ue8 stata di 5,7 t/ha, un ottimo risultato che riporta l' areale su livelli elevat

Diagnostic assessment and outcome of acute pancreatitis in Italy: Results of a prospective multicentre study. ProInf-AISP: Progetto informatizzato pancreatite acuta, Associazione Italiana Studio Pancreas, phase II

Background and aim: Up till now, only one study providing practically complete information on acute pancreatitis in Italy has been published. The aim of this prospective study was to evaluate the clinical characteristics, in terms of diagnostic assessment and outcome, of a large series of patients affected by acute pancreatitis in Italy. Materials and methods: The study involved 56 Italian centres, homogeneously distributed throughout the entire national territory. Each participating centre was furnished with an ad hoc software including 530 items along with subsequent collection, tabulation and quality control of the data. Results: One thousand five hundred and forty case report forms of patients affected by acute pancreatitis were collected but 367 of them (24%) were subsequently eliminated from the final analysis. Therefore, 1173 patients (581 females and 592 males) were recruited. Mean age of patients was 62.0 \ub1 18.2 years (95% confidence interval, 60.9-63.0). On the basis of Atlanta classification, 1006 patients (85.8%) were defined as mild and 167 (14.2%) as severe pancreatitis. Biliary forms represented the most frequent aetiological category (813 cases, 69.3%) while alcoholic forms only 6.6% (77 cases); the remaining aetiologies accounted for 7.1% (83 cases) while 200 cases (17.1%) remained without a definite aetiological factor. Complete recovery was achieved in 1016 patients (86.6%) whereas morphological sequelae were found in 121 patients (10.3%) and mortality in 36 patients (3.1%; 0.4% in mild and 19.2% in severe acute pancreatitis). Ultrasonography was largely utilised as a first line diagnostic tool in all patients, with valuable visualisation of the pancreas in 85% of patients. Computer tomography scan was also widely used, with 66.7% of exams in mild and 33.3% in severe pancreatitis. Patients affected by biliary pancreatitis presented more severe (p = 0.004) and necrotizing forms (p = 0.021). Mortality was significantly related (p < 0.001) with the extension of pancreatic necrosis and with an age of over 70 years. Body mass index presented significantly greater values in severe than in mild forms (p < 0.001). Conclusions: Association of creatinine serum level over 2 mg/dl with an abnormal chest X-ray showed a high significant correlation with a more severe outcome in terms of morphological sequalae and mortality (p = 0.0001). Acute pancreatitis in Italy more commonly presents biliary aetiology and favourable outcome with low rate of complications and mortality. From a cost-effectiveness standpoint, diagnostic approach to this disease needs to be better standardised. \ua9 2007