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    Una porta per Napoli. Il tema dell'ingresso alla città tra tessuti consolidati, porto, infrastrutture e aree industriali in transizione

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    Nell'ambito del tema generale degli Stadtingänge (ingressi della città), nella recente esperienza didattica e di ricerca della 10. Internationale Frühjahrsakademie promossa dalla TU di Dortmund con l'Università di Napoli "Federico II", la TU/e di Eindhoven e la FH di Potsdam, era stato chiesto, a ognuna delle quattro Università partecipanti, di indicarne una possibile declinazione nella propria città di riferimento. Nel caso di Napoli la proposta è caduta sulla porta sud orientale della città e, in particolare, sull'area interessata dal grande opificio dei Granili realizzato da Ferdinando Fuga a partire dal 1779 sino al 1790. A partire dal riconoscimento del significativo ruolo urbano del maestoso Palazzo dei Granili (fortemente danneggiato dal II conflitto mondiale e definitivamente abbattuto nel 1953) e della chiesa dedicata a San Raimondo Nonnato (costruita a partire dal 1856 e anch'essa scomparsa) che lo fronteggiava nel punto mediano, della presenza i antichi opifici industriali fortemente rimaneggiati e di un tessuto residenziale non completamente consolidato, sono state proposte due confrontabili ipotesi di progetto. Le due varianti, a partire da presupposti analitici comuni, hanno risondato la possibilità di realizzare la porta alla città attraverso la rinnovata relazione tra un grande manufatto longitudinale sul sedime dei Granili, legato alle attività del porto e con la previsione di un museo della navigazione, e il lotto fronteggiante ove era collocata la chiesa da destinare ad albergo, uffici e aula civica, con la ipotesi di investire con le trasformazioni vieppiù il fronte e l'area posta a settentrione della via Reggia di Portici
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