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    Non abbiamo più né casa, né vigna, né tetto

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    letture sceniche da "Gli ebrei sotto la persecuzione in Italia. Diari e lettere 1938-1945", di M.Avagliano e M.Palmieri, nell'ambito delle iniziative ferraresi per il "Giorno della Memoria”. Progettazione drammaturgica: Daniele Seragnoli e Filippo Zattini Organizzazione scenica: Daniele Seragnoli Musiche originali composte ed eseguite da Filippo Zattini (violino e viola), con la collaborazione di Lorenzo Ciotti (clarinetto) e Michelangelo Gandini (chitarra e mandolino). Voci e corpi: Giulia Aguzzoni, Denise Ania, Martina Cuono, Giuseppe Lipani, Roberta Pira, Alessandro Tagliati, Alessandra Tracch

    Una Memoria per costruire il futuro, conferenza di Moni Ovadia

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    Conferenza organizzata in collaborazione con Associazione Culturale Balamòs e Teatro de Micheli di Copparo, presso Aula Drigo, Dipartimento di Scienze Storich

    Laboratorio di linguaggi attorali

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    Laboratorio organizzato dal Centro Teatro Universitario e condotto daggli attori e registi Enzo Vetrano e Stefano Randisi. Con produzione finale dello spettacolo "Angeli incerti

    Tempo del lavoro e spazio della memoria: dall’oralità al laboratorio teatrale

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    Annotazioni di lavoro sul tema del rapporto fra memoria e teatro. La raccolta di fonti orali sul tema del lavoro produce risultati positivi sia sotto l'aspetto della documentazione sociale, sotto sotto la forma di una narrazione che diviene scrittura e visione di spettacolo

    Alla scoperta dei luoghi teatrali estensi

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    Visite guidate ai luoghi teatrali del Rinascimento estense con letture di cronache del periodo, a cura di Daniele Seragnoli, Giuseppe Lipani, Matteo Provasi, nell’ambito della manifestazione Carnevale Rinascimentale a Ferrara, 7-10 febbraio 2013. Partecipano: Martina, Cuono, Roberta Pira (voci); musiche originali di Filippo Zattini (viola) Ferrara, Centro storic

    Incontro con Claudio Misculin (Accademia della Follia),

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    Incontro organizzato in occasione dello spettacolo "Mati in guera" (Stagione “Percorsi nel teatro”, Teatro Comunale di Ferrara/Centro Teatro Universitario di Ferrara)

    Letture itineranti (documenti su Renata di Francia, Madrigali di Torquato Tasso)

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    Letture su Renata di Francia e il suo tempo, con gli allievi dei laboratori del Centro Teatro Universitario: Carla Calò, Anna Fogli, Giuseppe Lipani. Nell’ambito della manifestazione "Il Parco Pareschi nel complesso estense di Renata di Francia. Itinerari storicinell’architettura del verde", organizzata in occasione della "Giornata nazionale dei giardini U.G.A.I.". Percorsi guidati a cura di Francesco Scafuri, con Filippo Piccoli e Giovanni Morelli, e la partecipazione del Coro dell’Università di Ferrara. Iniziativa promossa da: Garden Club, Comune di Ferrara, Università degli Studi di Ferrar

    Il corpo ritrovato. Riflessioni sull'esperienza di laboratorio teatrale,

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    none1Indagine sull'esperienza formativa all'interno del laboratorio teatrale inteso come luogo di sperimentazione e ricerca del sé, delle possibilità espressive e creative, del rapporto fra corpo e mente.openD. SERAGNOLISeragnoli, Daniel

    La danza di Orfeo. Cocteau, Grotowski e altre storie

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    none1Dopo le reinvenzioni del mito nel periodo umanistico e rinascimentale il personaggio di Orfeo resta sostanzialmente silenzioso, nel teatro e nella letteratura in genere, fino all’avvento del Simbolismo. Non a caso, dopo Nietzsche, Orfeo assume una pluralità di significati fino a diventare, nell’unione/opposizione con Narciso, simbolo di realtà e immagine emblemaitca di Eros/Thanatos. L’avvento e il contributo della psicanalisi aggiungono ulteriori contributi all’indagine sui confini tra vita e morte. Fra le tante è fondamentale leggere l’interpretazione moderna di J. Cocteau (1926) nel cui lavoro teatrale, collocato nel cuore delle avanguardie artistiche del periodo, le allegorie costruite attorno al mito di Orfeo appaiono ampiamente riferibili all’inconscio, così come sono evidenti possibili collegamenti con la psicanalisi junghiana. Non casualmente il copione di Cocteau attira l’attenzione del giovane Jerzy Grotowski, che lo mette in scena all’inizio della sua sperimentazione presso il Teatro delle 13 file a Opole, nel 1959, con una visione anti esistenzialista ma anche come primo atto di un teatro dell’attore, libero da sovrastrutture letterarie.openD. SeragnoliSeragnoli, Daniel
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