41 research outputs found

    Ambiente ed ecologia. Per una nuova visione del progetto territoriale

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    Nel 1972, durante la Conferenza dell’ONU sull’Ambiente umano tenutasi a Stoccolma, si discuteva sul bisogno di prospettive e principi comuni al fine di inspirare e guidare i popoli del mondo verso una conservazione e un miglioramento dell'ambiente umano. Nel 1992, a Rio de Janeiro durante la Conferenza su Ambiente e Sviluppo, riprendendo il concetto di sviluppo sostenibile espresso nel Rapporto Brundtland, venivano adottate la Dichiarazione di Rio e l’Agenda 21

    El Rol de planificadores urbanos en los colegios

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    In the urban planning discipline, active and ethical participation must include not only the adult segment of the population, but also younger people. However, many issues still have to be addressed in order to turn this theoretical approach into practice. This paper revolves around the overall role of the urban planning scholar. In particular, it reflects on the issue of how schoolchildren and young people develop a sense of belonging to their neighborhood, based on an action research held in a complex Southern Italian metropolis, Palermo, in the 2013-2015 period. A cooperative multidisciplinary work has allowed to thoroughly address this issue and to build the theoretical foundations of this paper around three key aspects: the notion of neighborhood; the generic practice of participatory processes and their ethical implications, and, finally, the inclusion of schoolchildren and young people in participatory planning processes, along with its peculiar ethical consequences.Dentro de la disciplina del urbanismo, est\ue1 claro que la participaci\uf3n activa y \ue9tica debe incluir no s\uf3lo la poblaci\uf3n adulta, sino tambi\ue9n la m\ue1s j\uf3ven. Aunque en la teor\ueda este concepto est\ue1 aclarado, resultan numerosas las cuestiones a nivel pr\ue1ctico. Este documento es el resultado de una larga reflexi\uf3n sobre el rol de los planificadores, espec\uedficamente, en relaci\uf3n al descubrimiento identitario de barrios por alumnos. Es el producto de una investigaci\uf3n-acci\uf3n, que tuvo lugar en Palermo, compleja ciudad del sur de Italia, durante los \ufaltimos dos a\uf1os. Se trata de un trabajo cooperativo multidisciplinar desarrollado sobre un amplio tema que ha permitido deconstruir el razonamiento en tres aspectos fundamentales: la noci\uf3n de barrio, la pr\ue1ctica de los procesos de participaci\uf3n realizada por planificadores, y las implicaciones \ue9ticas en la inclusi\uf3n de los escolares y los j\uf3venes, en los procesos de planificaci\uf3n participativa

    Città e campagna. Le aree di transizione come patrimonio comune

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    Le aree agricole periurbane costituiscono un "patrimonio di risorse attive" dal quale il governo del territorio non può prescindere. Esse contribuiscono a delineare un paesaggio complesso il cui assetto è sottoposto alle pressioni della crescita insediativa e ai fenomeni di degrado delle periferie urbane e metropolitane. Da aree di margine, si configurano sempre di più come paesaggi di transizione tra i sistemi urbani e le aree extraurbane di interesse naturale. Si tratta di luoghi di confine, non soltanto in termini spaziali ed amministrativi ma anche sotto il profilo concettuale, che sovvertono le tradizionali regole di costruzione del territorio, imponendo una riformulazione delle categorie descrittive tradizionali delle scienze urbane e territoriali. Luoghi dell'opportunità da sottrarre alle logiche del regime immobiliare, e allo stesso tempo aree dove si concentrano le maggiori contraddizioni di una prassi pianificatoria che, nel migliore dei casi, si è limitata alla regolamentazione del diritto di edificazione. Partendo da queste brevi premesse, il volume sviluppa una riflessione più ampia sul tema degli spazi periurbani, muovendo da una rilettura critica delle componenti che concorrono alla costruzione di questo "terzo paesaggio" periurbano

    Conoscere il territorio per un consumo consapevole. Akragas e i suoi valori identitari

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    Parlare di consumo di suolo, oggi, significa trattare un tema attuale, complesso e articolato. La complessit\ue0 del tema \ue8 individuabile sia nell\u2019indeterminatezza del concetto stesso di consumo di suolo, sia nella sua storia che si collega a quella, pi\uf9 datata, dell\u2019uso del suolo. Se volessimo dare una definizione precisa e univoca di consumo di suolo, ci imbatteremmo gi\ue0 in un primo problema. Varie sono quelle che il dibattito recente ha cercato di coniare. Al fine di provare da un lato a mettere ordine alla materia, dall\u2019altro a dettare princ\uecpi e regole chiari in Italia, recentemente, si \ue8 discusso un interessante disegno di legge, in attesa di essere definitivamente approvato in Parlamento, proprio sul consumo di suolo. Punto cardine della proposta \ue8 quello di provare a fissare il limite massimo di superficie agricola nazionale consumabile. La comunit\ue0 scientifica, l\u2019opinione pubblica, la stampa e le amministrazioni sembrano oggi avere compreso come non sia pi\uf9 procrastinabile l\u2019affrontare il tema/problema del consumo di suolo. Il presente scritto vuole presentare gli esiti di un\u2019esperienza di ricerca che basa i suoi presupposti proprio sulla necessit\ue0, per il progetto di territorio, della conoscenza. Lo studio, al fine di verificare le teorie ipotizzate e condivise dalla comunit\ue0 scientifica nazionale e internazionale, si \ue8 voluto confrontare con l\u2019applicazione del metodo in uno specifico territorio, quello di Agrigento

    Visioni Metropolitane. Uno studio comparato tra l'Area Metropolitana di Palermo e la Comunidad de Madrid

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    Il tema delle reti ecologiche e della connettivit\ue0 ecologica \ue8 diventato centrale per le politiche territoriali, segnando il passaggio da una politica protezionistica di aree chiuse ad una tutela ambientale diffusa attraverso percorsi di integrazione tra sviluppo territoriale sostenibile e conservazione della natura. Per indagare tale argomento, si deve inevitabilmente affrontare, e provare a superare, il nodo del ruolo del sistema delle reti ecologiche all\u2019interno delle discipline che si occupano di pianificazione territoriale. A tal fine risulta necessario cercare di capire come mettere in relazione la Rete Ecologica, sistema che fornisce un elemento in pi\uf9 di conoscenza \u2013 ecologica \u2013 del territorio, con gli strumenti di pianificazione ordinaria e specialistica. Il volume, elaborando gli esiti di una ricerca svolta con un progetto di collaborazione internazionale tra l'Universit\ue0 degli Studi di Palermo e l'Universit\ue0 Polit\ue9cnica de Madrid, tratta di uno studio che ha provato a confrontarsi con tali nuove tematiche anche attraverso l\u2019esplorazione di realt\ue0 differenti, concentrando l\u2019attenzione sulla comparazione di possibili approcci e modalit\ue0 di declinazione del tema su contesti territoriali italiani e spagnoli

    Le sfide della formazione urbanistica nell’era post-pandemia

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    La diffusione dell’infezione da Sars-CoV2 e la crisi di sistema, che ne è conseguita, hanno generato una serie di impatti che vanno ben oltre il campo dell’epidemiologia investendo anche l’ambito della formazione accademica dei futuri pianificatori sotto il profilo sia dei contenuti che delle metodologie didattiche. L’articolo restituisce una riflessione critica sull’impatto della pandemia da Covid-19 sull’insegnamento del planning a partire dalle esperienze didattiche condotte dall’autore presso il Corso di laurea magistrale in Pianificazione territoriale urbanistica e ambientale dell’Università degli Studi di Palermo. Un’occasione per avviare un ragionamento più ampio non solo sulle competenze richieste ai pianificatori all’indomani della crisi pandemica ma più in generale su come i corsi di laurea in Pianificazione urbana e territoriale si stanno attrezzando nel fornire agli studenti le competenze necessarie per affrontare le sfide poste dal post-pandemia.The spread of the Sars-CoV2 infection and the ensuing systemic crisis have generated a series of impacts that go well beyond the field of epidemiology and also affect the academic training of future planners in terms of both content and teaching methods. This article provides a critical reflection on the impact of the Covid-19 pandemic on the teaching of planning, starting from the teaching experiences conducted by the author at the Master’s Degree Course in Urban and Environmental Planning at the University of Palermo. An opportunity to start a broader discussion not only on the skills required by planners in the aftermath of the pandemic crisis but more generally on how degree courses in Urban and Regional Planning are equipping themselves to provide students with the necessary skills to face the challenges posed by the post-pandemic

    Confine: unione vs separazione

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    Parlare di confini e cittadinanza fa riflettere su quanto complesso possa essere dare una definizione univoca del termine confine e che prescinda dai diversi contesti culturali ed ambiti disciplinari. Il dibattito attorno a questo termine, che spesso viene collegato a quello di separazione, fa riflettere come un semplice concetto di linea, anche immaginaria, può innescare valutazioni e approfondimenti sul termine stesso come su altri che spesso vengono utilizzati come sinonimi o messi in relazione con esso. Confine, quindi, un termine complesso, articolato, discusso, controverso a volte pericoloso. Ma è proprio discutendone, al di fuori di stretti confini disciplinari, che si potrà recuperare il vero significato del termine, il suo valore, evitando di strumentalizzarlo per fini a lui estranei.Talking about borders and citizenship makes us reflect on how complex it can be to give a univocal definition of the term border and that does not take into account the different cultural contexts and disciplinary fields. The debate around this term, which is often linked to that of separation, makes us reflect on how a simple concept of line, even imaginary, can trigger evaluations and insights on the term itself as on others that are often used as synonyms or related to it. Boundary, therefore, is a complex, articulated, discussed, controversial term, sometimes dangerous. But it is precisely by discussing it, outside of narrow disciplinary boundaries, that it will be possible to recover the true meaning of the term, its value, avoiding exploiting it for ends alien to it
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