65 research outputs found

    KNOWLEDGE PROCESS MANAGEMENT AND BIM PLATFORM-BASED SOLUTION FOR THE RECONSTRUCTION OF THE GERMAN OPERA HOUSE BUILDING

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    This article addresses the challenge of reconstructing demolished historical buildings in digital humanities, focusing on the German Opera House Building by Louis Sullivan and Dankmar Adler and emphasizing effective information acquisition and management. Despite the benefits of digitization, knowledge management remains a persistent obstacle. The proposed multidisciplinary approach utilizes Building Information Modeling (BIM) and Common Data Environment (CDE) to seamlessly integrate data from diverse sources, supporting collaboration and ensuring result consistency. This contextualized BIM-based system transforms the reconstruction of non-existent historical buildings, overcoming challenges such as non-uniqueness of historical documents and fragmented knowledge. Results highlight the methodology's effectiveness in digitally reconstructing historical buildings and improving knowledge sharing for the examined property

    Il palazzo della Regione a Trento di Adalberto Libera e Sergio Musmeci. Antico decoro e nuove figure strutturali. La ricerca di Libera per un rinnovamento del linguaggio architettonico.

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    Il palazzo della Regione realizzato da Libera a Trento tra il 1955 e il 1963 non rappresenta forse uno dei capolavori del grande architetto italiano, ma certamente una delle sue opere più esemplari per la lunga ricerca formale che ne caratterizza la genesi e per il particolare apporto alla sua progettazione fornito dal giovane ing. Sergio Musmeci. Il complesso è formato da tre edifici: il corpo con gli uffici amministrativi caratterizzato da una struttura ad albero; il palazzo con gli spazi di rappresentanza risolto con una struttura a ponte a due appoggi e sbalzi di 16 m.; la sala consiliare formata da un cono rovesciato sostenuto da una grande vierendeel circolare. Il progetto rappresenta un epico confronto tra le ragioni della tecnica e quelle dell'architettura, un tentativo esemplare per il modo con il quale dispositivi strutturali sono stati trasformati in altrettante occasioni di invenzione architettonica

    Peter Behrens, Vienna e Adolf Loos. Il monumentale nell'architettura del primo Novecento

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    Il rapporto di Behrens con Vienna copre quasi tutto l’arco della biografia dell’architetto tedesco. Meier-Graefe osserva che Behrens aveva preso a prestito “dai viennesi la ratio del loro sistema, il modo di trattare le cose in maniera semplice, ma preservò il proprio carattere di tedesco nordico, e cioè l’istinto che ci sono anche altre cose notevoli oltre a tavoli e sedie, e cioè il valore del sudore versato per le cose nobili”. La concezione che Behrens coltiva nei confronti delle arti tecniche minori non è quella esuberante ed eccessiva dell'arte viennese. L'interesse per tecniche come la tipografia, la grafica, la xilografia tradiscono in Behrens l'interesse per fenomeni artistici nei quali la mano dell’artista gioca un ruolo secondario, in quanto esse sono opera di un artigiano e il portato di una tradizione, non l’opera di un singolo genio creativo. L’uso dell’ordine e del codice classico darà una sanzione linguistica a questa concezione del fatto artistico rendendo facile a Behrens il passaggio dal disegno di oggetti d’uso al progetto di architetture dal carattere monumentale. Se prendiamo in considerazione due opere centrali di Behrens di questo periodo: la Mannesmann a Düsseldorf del 1910-12 e la Continental ad Hannover del 1911-14, la citazione schinkeliana non è un accademico rappel a l'ordre, ma il richiamo ad una scuola di architettura basata sulla disciplina del linguaggio. Loos esprime la sua ammirazione per l'opera di Schinkel nel 1910, l'anno in cui si apre il cantiere per la casa sulla Michaelerplatz e lo stesso in cui Behrens inizia la progettazione della Mannesmann. Il tema del pilastro angolare e quello dell'intersezione degli ordini ci permette di gettare un ponte tra Loos e Behrens passando attraverso il loro comune riferimento ad uno stesso modello, l'architettura schinkeliana

    La Semmeringbahn, la prima ferrovia alpina in Europa : una impresa della cultura tecnica e costruttiva europea

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    Carlo Ghega \ue8 uno dei massimi ingegneri europei dell\u2019ottocento. Formatosi a Venezia e Padova e compiuto il proprio apprendistato come ingegnere idraulico a Rovigo, Ghega verso la met\ue0 degli anni trenta dell\u2019ottocento si sposta a Vienna dove collaborer\ue0 alla realizzazione delle pi\uf9 importanti imprese ferroviarie dell\u2019epoca, tra queste il primo attraversamento alpino con il superamento del difficile passo del Semmering. Il saggio analizza le opere di ingegneria pi\uf9 significative realizzate da Ghega sullo sfondo del viaggio da lui compiuto in America dove si reca nel 1840 per studiare le importanti innovazioni tecniche introdotte dall\u2019ingegneria americana in questo settore
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