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    La "vera giustizia" e il "giusto responso delle S. U. sul danno tanatologico iure hereditario

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    Il saggio trae spunto dal dialogo tra la pronuncia n. 1361/2014 della Terza Sezione Civile della Cassazione e la sentenza a Sezioni Unite n. 15359 del 2015 sempre della Suprema Corte per affrontare la complessa questione del danno tanatologico iure hereditario. In particolare, viene confutata la tesi della trasmissibilità ereditaria del diritto alla vita, ma al contempo vengono rilevate alcune inadeguatezze rispetto all'itinerario iure proprio la cui soluzione, prospettata nel saggio, è imprescindibile al fine di rendere tale legittimazione realmente idonea ad offrire piena tutela risarcitoria al valore della vita

    Lesione del credito da parte di terzi, lesione del possesso e altre vicende

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    Il contributo si articola in tre parti. Nella prima viene analizzata la vicenda della lesione del credito da parte di terzi dagli storici casi Meroni e Superga alla ricostruzione dei Fallgruppen in cui può razionalizzare la tutela aquiliana del credito. Nella seconda parte vengono esaminate figure di dubbia collocazione quali i danni da uccisione e infine, nella terza parte, viene affrontato il tema della tutela del possess

    Con il risarcimento del danno è forse il sonno della morte men duro? Riflessioni in margine alle Sezioni Unite della Cassazione n. 15350 del 2015

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    Il contributo utilizza il richiamo alla riflessione foscoliana sui sepolcri per analizzare in chiave prevalentemente adesiva le Sezioni Unite 15350 del 2015 sul danno tanatologico. In particolare, si difende l'itinerario iure proprio in quanto garante di una piena tutela risarcitoria del valore della vita, mentre si critica il percorso iure hereditario che non solo comporta forzature sul piano teorico e concettuale, ma determina anche ingiustizie sul terreno dei valori e dei risultati applicativi

    Costituzione, Europa e diritto privato. Effettività e Drittwirkung ripensando la complessità

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    Il volume parte dalla ricostruzione del fenomeno della costituzionalizzazione del diritto privato nel vecchio millennio per poi analizzare le similitudini e le differenze della europeizzazione del diritto privato e della costituzionalizzazione in chiave europea del diritto privato, al fine di verificare: l'incidenza su istituti privatistici a partire dal contratto e dalla responsabilità civile; il ruolo dei giudici ordinari nel c.d. dialogo fra le Corti e nel diritto di competenza dell'Unione europea; la dialettica tra personalismo e mercantilismo. Di seguito, l'indagine verifica l'incidenza della Cedu e della teoria degli obblighi positivi elaborata dalla Corte di Strasburgo sia sul diritto dell'Unione sia sul diritto di competenza nazionale, sempre nella prospettiva di valutare il ruolo del giudice ordinario e l'esperibilità della c.d. Drittwirkung. Da ultimo, alla luce dei modelli europei l'analisi si conclude con una riflessione sul ruolo del giudice e della nuova costituzionalizzazione sul diritto privato di competenza nazionale, sul metodo che deve guidare il ricorso ai principi, sugli equilibri istituzionali fra giudice e legislatore e sull'incidenza dei principi fondamentali sull'autonomia privata

    Il risarcimento in forma specifica e il dibattito sui danni punitivi tra effettività, prevenzione e deterrenza.

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    Il contributo analizza l’incidenza del principio di effettività e, per il suo tramite, della funzione preventiva e deterrente sulla responsabilità civile, soffermandosi in particolare su due tematiche. La prima concerne il risarcimento in forma specifica, in quanto istituto che è stato al centro della riflessione sul principio di effettività negli anni ’80, con posizioni antitetiche in merito alla sua attitudine a svolgere una funzione preventiva e che oggi può essere rivisitato in una chiave sensibile all’effettività e alla prevenzione, senza incorrere nel rischio di sovrapposizione con altri istituti come l’inibitoria. Il secondo tema esaminato si rivolge, invece, alla possibile funzione deterrente della responsabilità civile e del risarcimento del danno, oggetto del più recente dibattito rivolto alle connessioni tra effettività e responsabilità civile e suscitato dalla giurisprudenza in materia di danni punitivi. L’indagine, sul presupposto della netta distinzione fra danni punitivi e fenomeno risarcitorio, cerca di evidenziare quali siano i possibili spazi della funzione deterrente compatibili con la rilettura in chiave costituzionale degli artt. 2043 c.c. e 2059 c.c

    Contratto (in generale)

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