20 research outputs found

    B-Thalassemia:the anaemia coming from the sea

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    Beta thalassemia is a severe haematological disorder, caused by a genetic mutation. In the past it was larger distributed, mostly in people coming from the Mediterranean region, the reason why it is also called “Mediterranean anemia”. Its distribution shows its probably origin and its spread from Greek population especially as far as Italy is concerned and it also shows interlinking relation with malarial infection. This disease results in a severe anemia that results in peculiar bone modification which can be detected in the osteological specimens coming from archaeological sites

    Lesioni su resti umani scheletrizzati: contributo all’identificazione personale o all’interpretazione delle cause di morte?

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    L’associazione tra evidenze di trauma e momento di morte è un elemento di importanza cruciale nelle indagini forensi su resti umani scheletrizzati. Determinare se un trauma sia avvenuto prima (antemortem), durante (peri-mortem) o dopo (post-mortem) la morte consente infatti di metterlo o meno in relazione a questa, contribuendo così a ricostruire gli ultimi momenti di vita di un individuo e gli eventi che lo hanno portato alla morte. Mentre la distinzione tra traumi ante-mortem e post-mortem su cadavere integro è piuttosto agevole (indagini necroscopiche e istologiche), sui resti scheletrici essa è più difficile, e si basa sull’osservazione di alcune caratteristiche macroscopiche e microscopiche dell’osso: tra queste, la presenza di rimodellamento osseo (ante-mortem) e le caratteristiche dei margini di frattura, che indicano se essa è avvenuta su osso fresco (peri-mortem) o secco (postmortem). È inoltre possibile individuare il tipo di trauma, se accidentale o inflitto, ed eventualmente il tipo di arma (da taglio, smussata, pistola ecc.) e le modalità con cui è stata utilizzata (forza impressa, direzionalità del colpo ecc.). L’analisi dei traumi ante-mortem, con relativa localizzazione, tipologia, e determinazione del tempo intercorso tra formazione del trauma e momento di morte, può fornire un enorme contributo all’identificazione personale, qualora si disponga di informazioni relative alla storia traumatologica pregressa dell’individuo (banche dati mediche e ospedaliere, testimonianze di famigliari ecc.). Nel caso di traumi peri-mortem viceversa può fornire indicazioni fondamentali per ricostruire la dinamica e, in alcuni casi, per determinare la causa di morte (omicidio, suicidio, incidente, cause naturali ecc.) dell’individuo. La presenza di traumi post-mortem può infine dare indicazioni sull’ambiente di seppellimento ed eventuali interventi sul cadavere. Si sottolinea quindi l’importanza della figura dell’antropologo nella risoluzione di casi forensi su resti umani scheletrizzati

    Il laboratorio di Archeo-Antropologia e Antropologia Forense dell'Università di Ferrara e le sue collezioni.

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    Le metodologie e tecniche impiegate all'interno del laboratorio nell'analisi dei reperti scheletrici umani vengono analizzate, evidenziando in particolare, tra le prime, l'analisi dei resti combusti e, tra le seconde, le tecniche 3D. Vengono poi riportate le principali collezioni scheletriche presenti che datano a partire dall'età del Bronzo

    Injuries on a skull from the ancient Bronze Age (Ballabio, Lecco, Italy): a natural or an anthropic origin?

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    This paper discusses the results of the analysis of a female skull from a collective burial dated to the Ancient Bronze Age in Italy (Ballabio, LC). A virtual restoration and 3D reconstruction was also produced from the digitalized skull to complete the damaged parts and to recreate the facial appearance of this young adult female from the Bronze Age. The skull shows clear evidence of postmortem modifications, as some series of scraping marks on the external cranial vault cross the parietal bones longitudinally. The contemporaneous presence of taphonomic linear marks on the skull and periostitis on the frontal bone, as well as the provenance of the specimen from a secondary burial (a typical funerary habit documented in Italy during the Copper Age and Ancient Bronze Age), makes it difficult to interpret the case (scalping, surgery, or ritual practice linked to secondary burial). The advanced methods used to analyse the skull surface allowed us to discriminate intentional marks from modifications due to other taphonomic processes and to determine the timing of their formation (peri- or post-mortem). The possibility that the scraping marks are related to a ritual practice, conducted during the individual’s life (with specific symbolic or social value) or after death or at the moment of secondary burial, is discussed
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