24 research outputs found
Systemic Lupus Erythematosus with and without Anti-dsDNA Antibodies: Analysis from a Large Monocentric Cohort
Objectives. The anti-dsDNA antibodies are a marker for Systemic Lupus Erythematosus (SLE) and 70–98% of patients test positive.
We evaluated the demographic, clinical, laboratory, and therapeutical features of a monocentric SLE cohort according to the antidsDNA status. Methods. We identified three groups: anti-dsDNA + (persistent positivity); anti-dsDNA ± (initial positivity and subsequent negativity during disease course); anti-dsDNA − (persistent negativity). Disease activity was assessed by the European Consensus Lupus Activity Measurement (ECLAM). Results. We evaluated 393 patients (anti-dsDNA +: 62.3%; anti-dsDNA ±: 13.3%; anti-dsDNA −: 24.4%). The renal involvement was signifiantly more frequent in anti-dsDNA + (30.2%), compared with antidsDNA ± and anti-dsDNA − (21.1% and 18.7%, resp.; = 0.001). Serositis resulted signifiantly more frequent in anti-dsDNA − (82.3%) compared to anti-dsDNA + and anti-dsDNA ± (20.8% and 13.4%, resp.; < 0.0001). Th reduction of C4 serum levels
was identified significantly more frequently in anti-dsDNA + and anti-dsDNA ± (40.0% and 44.2%, resp.) compared with antidsDNA − (21.8%, = 0.005). We did not identify significant differences in the mean ECLAM values before and after modifiation of anti-dsDNA status ( = 0.7). Conclusion. Anti-dsDNA status influences the clinical and immunological features of SLE patients. Nonetheless, it does not appear to affect disease activity
Systemic Lupus Erythematosus with and without Anti-dsDNA Antibodies: Analysis from a Large Monocentric Cohort
Objectives. The anti-dsDNA antibodies are a marker for Systemic Lupus Erythematosus (SLE) and 70–98% of patients test positive. We evaluated the demographic, clinical, laboratory, and therapeutical features of a monocentric SLE cohort according to the anti-dsDNA status. Methods. We identified three groups: anti-dsDNA + (persistent positivity); anti-dsDNA ± (initial positivity and subsequent negativity during disease course); anti-dsDNA − (persistent negativity). Disease activity was assessed by the European Consensus Lupus Activity Measurement (ECLAM). Results. We evaluated 393 patients (anti-dsDNA +: 62.3%; anti-dsDNA ±: 13.3%; anti-dsDNA −: 24.4%). The renal involvement was significantly more frequent in anti-dsDNA + (30.2%), compared with anti-dsDNA ± and anti-dsDNA − (21.1% and 18.7%, resp.; P=0.001). Serositis resulted significantly more frequent in anti-dsDNA − (82.3%) compared to anti-dsDNA + and anti-dsDNA ± (20.8% and 13.4%, resp.; P<0.0001). The reduction of C4 serum levels was identified significantly more frequently in anti-dsDNA + and anti-dsDNA ± (40.0% and 44.2%, resp.) compared with anti-dsDNA − (21.8%, P=0.005). We did not identify significant differences in the mean ECLAM values before and after modification of anti-dsDNA status (P=0.7). Conclusion. Anti-dsDNA status influences the clinical and immunological features of SLE patients. Nonetheless, it does not appear to affect disease activity
STUDIO DI FOLLOW UP DELLE SPONDILOARTROPATIE ENTEROPATICHE IN ETA' PEDIATRICA
INTRODUZIONE:IL 18-30% DEI CASI DI MORBO DI CROHN E IL 15% DI RETTOCOLITE ULCEROSA ESORDISCONO PRIMA DEI 20 ANNI DI ETA'. LA SPONDILOARTRITE ENTEROPATICA E' UNA MALATTIA INFIAMMATORIA CRONICA CHE SI ASSOCIA A QUESTE DUE FORME CLINICHE.LA COLITE INDETERMINATA E L'IPERPLASIA LINFOIDE SONO QUADRI PIU' SFUMATI E POCO SI SA DELLA LORO ASSOCIAZIONE CON MALATTIE INFIAMMATORIE ARTICOLARI. SCOPO DELLA RICERCA: VALUTARE CARATTERISTICHE CLINICHE E STRUMENTALI DI UNA POPOLAZIONE DI PZ PEDIATRICI AFFETTA DA DISTURBI GASTROINTESTINALI E ARTROPATIA; VALUTARNE L'ASSOCIAZIONE CON QUADRI DI COLITE INDETERMINATA E IPERPLASIA LINFOIDE OLTRE CHE DI MORBO DI CROHN E RETTOCOLITE ULCEROSA (IBD); VALUTAZIONE DELLE CARATTERISTICHE ECOGRAFICHE E DI RISONANZA MAGNETICA ARTICOLARI: VALUTAZIONE DELLA RISPOSTA ALLA TERQPIA FARMACOLOGICA. PAZIENTI E METODI: STUDIO DI 262 PZ PEDIATRICI AFFETTI DA ARTRALGIE E DOLORE ADDOMINALE, VALUTATI CLINICAMENTE DA UN ESAME OBIETTIVO REUMATOLOGICO E A LIVELLO STRUMENTALE DA UN'ECOGRAFIA ARTICOLARE DEL GINOCCHIO E DALLA RMN DELLE SACROILIACHE. VENIVANO SELEZIONATI 62 PZ, SOTTOPOSTI A COLONSCOPIA E A SCREENING DELL'HLA DI CLASSE I. RISULTATI: DIAGNOSI DI MALATTIA INFIAMMATORIA CRONICA DELL'INTESTINO (CROHN, RETTOCOLITE ULCEROSA) IN 29 PZ, DI COLITE (CI)INDETERMINATA IN 14 BAMBINI E DI IPERPLASIA LINFOIDE (IL) IN 19 CASI. L'ETA' MEDIA ALL'ESORDIO ERA SOVRAPPONIBILE; L'ESORDIO ERA SEMPRE DI TIPO GASTROINTESTINALE NELLE IBD, MENTRE RISULTAVA DI TIPO ARTROPATICO NEL 21.4% DI CASI DI CI E NEL 21% DELLE IL. L'ASSOCIAZIONE CON HLA DI CLASSE I SI E' RIVELATA PIU' FREQUENTEMENTE CON IL B35 E IL B44 NEI CASI DI SPONDILOARTRITE (SPA) ASSOCIATA A CI. LA RISPOSTA ALLA TERAPIA FARMACOLOGICA ERA POSITIVA PER TUTTE LE MANIFESTAZIONI ARTICOLARI, TRANNE QUELLE ASSIALI NELLA CI. ECOGRAFICAMENTE, METTENDO A CONFRONTO 28 SPA CON 23 CASI DI ARTRITE IDIOPATICA GIOVANILE (AIG), ERA PRESENTE VERSAMENTO ARTICOLARE E CISTI DI BAKER IN ENTRAMBE LE PATOLOGIE, SEBBENE CON MAGGIORE FREQUENZA NELLE AIG (P=0-008 E P<0.0001 RISPETTIVAMENTE).iNFINE REPERTI SIMILI DI SCLEROSI SUBCONDRALE E DI EROSIONI OSSEE VENIVANO RISCONTRATI NEI TRE SOTTOGRUPPI (IBD, CI, IL). DISCUSSIONE:DA QUESTO STUDIO EMERGE L'ESISTENZA DI UNA NUOVA ENTITA' CLINICO-NOSOGRAFICA: LA SPA ASSOCIATA A CI E IL, CONFERMANDO E AMPLIANDO LE NOSTRE CONOSCENZE SUL LINK FRA INTESTINO E ARTICOLAZIONI
STUDIO DI FOLLOW UP DELLE SPONDILOARTROPATIE ENTEROPATICHE IN ETA' PEDIATRICA
INTRODUZIONE:IL 18-30% DEI CASI DI MORBO DI CROHN E IL 15% DI RETTOCOLITE ULCEROSA ESORDISCONO PRIMA DEI 20 ANNI DI ETA'. LA SPONDILOARTRITE ENTEROPATICA E' UNA MALATTIA INFIAMMATORIA CRONICA CHE SI ASSOCIA A QUESTE DUE FORME CLINICHE.LA COLITE INDETERMINATA E L'IPERPLASIA LINFOIDE SONO QUADRI PIU' SFUMATI E POCO SI SA DELLA LORO ASSOCIAZIONE CON MALATTIE INFIAMMATORIE ARTICOLARI. SCOPO DELLA RICERCA: VALUTARE CARATTERISTICHE CLINICHE E STRUMENTALI DI UNA POPOLAZIONE DI PZ PEDIATRICI AFFETTA DA DISTURBI GASTROINTESTINALI E ARTROPATIA; VALUTARNE L'ASSOCIAZIONE CON QUADRI DI COLITE INDETERMINATA E IPERPLASIA LINFOIDE OLTRE CHE DI MORBO DI CROHN E RETTOCOLITE ULCEROSA (IBD); VALUTAZIONE DELLE CARATTERISTICHE ECOGRAFICHE E DI RISONANZA MAGNETICA ARTICOLARI: VALUTAZIONE DELLA RISPOSTA ALLA TERQPIA FARMACOLOGICA. PAZIENTI E METODI: STUDIO DI 262 PZ PEDIATRICI AFFETTI DA ARTRALGIE E DOLORE ADDOMINALE, VALUTATI CLINICAMENTE DA UN ESAME OBIETTIVO REUMATOLOGICO E A LIVELLO STRUMENTALE DA UN'ECOGRAFIA ARTICOLARE DEL GINOCCHIO E DALLA RMN DELLE SACROILIACHE. VENIVANO SELEZIONATI 62 PZ, SOTTOPOSTI A COLONSCOPIA E A SCREENING DELL'HLA DI CLASSE I. RISULTATI: DIAGNOSI DI MALATTIA INFIAMMATORIA CRONICA DELL'INTESTINO (CROHN, RETTOCOLITE ULCEROSA) IN 29 PZ, DI COLITE (CI)INDETERMINATA IN 14 BAMBINI E DI IPERPLASIA LINFOIDE (IL) IN 19 CASI. L'ETA' MEDIA ALL'ESORDIO ERA SOVRAPPONIBILE; L'ESORDIO ERA SEMPRE DI TIPO GASTROINTESTINALE NELLE IBD, MENTRE RISULTAVA DI TIPO ARTROPATICO NEL 21.4% DI CASI DI CI E NEL 21% DELLE IL. L'ASSOCIAZIONE CON HLA DI CLASSE I SI E' RIVELATA PIU' FREQUENTEMENTE CON IL B35 E IL B44 NEI CASI DI SPONDILOARTRITE (SPA) ASSOCIATA A CI. LA RISPOSTA ALLA TERAPIA FARMACOLOGICA ERA POSITIVA PER TUTTE LE MANIFESTAZIONI ARTICOLARI, TRANNE QUELLE ASSIALI NELLA CI. ECOGRAFICAMENTE, METTENDO A CONFRONTO 28 SPA CON 23 CASI DI ARTRITE IDIOPATICA GIOVANILE (AIG), ERA PRESENTE VERSAMENTO ARTICOLARE E CISTI DI BAKER IN ENTRAMBE LE PATOLOGIE, SEBBENE CON MAGGIORE FREQUENZA NELLE AIG (P=0-008 E P<0.0001 RISPETTIVAMENTE).iNFINE REPERTI SIMILI DI SCLEROSI SUBCONDRALE E DI EROSIONI OSSEE VENIVANO RISCONTRATI NEI TRE SOTTOGRUPPI (IBD, CI, IL). DISCUSSIONE:DA QUESTO STUDIO EMERGE L'ESISTENZA DI UNA NUOVA ENTITA' CLINICO-NOSOGRAFICA: LA SPA ASSOCIATA A CI E IL, CONFERMANDO E AMPLIANDO LE NOSTRE CONOSCENZE SUL LINK FRA INTESTINO E ARTICOLAZIONI
Infliximab in a patient with ankylosing spondylitis and secondary IgA nephropathy requiring haemodialysis
[No abstract available
Leishmania in SLE mimicking an exacerbation
Systemic lupus erythematosus is a protean disease which may present manifestations that resemble other diseases posing serious problems of differential diagnosis. Visceral leishmaniasis is a parasitic infection, endemic in 88 countries, whose hallmarks may mimic a lupus flare. Fever pancytopenia, splenomegaly, hypergammaglobulinemia, production of autoantibodies and complement consumption are some of the overlapping features between the two diseases. Thus, extra attention must be paid to patients with lupus who present with the mentioned symptoms. Diagnosis of visceral leishmaniasis relies on the detection of leishmania antibodies, on the presence of amastigotes in bone marrow aspirates, biopsies and cultures of the parasite. Treatment is based on the use of i.v. liposomal amphotericin B. The missed recognition of a leishmania infection in a lupus patient may lead to death, since both the omission of a specific anti-parasite treatment and the increase of the immunosuppressive therapy, in the conviction of a lupus flare, accelerate a fatal outcome. In this paper we present a case of visceral leishmaniasis occurring in a lupus patient. The clinical and laboratory features that overlap in the two diseases and the current literature on the topic were discussed
Biological and clinical effects of anti-TNFalpha treatment.
Tumor necrosis factor alpha (TNFalpha) is implicated in the pathogenesis of many chronic inflammatory diseases such as rheumatoid arthritis (RA), psoriasis and psoriatic arthritis (PsA), ankylosing spondylitis (AS), Crohn's disease, ulcerative colitis and uveitis. The availability of new pharmacological agents (infliximab, etanercept, adalimumab), able to selectively block the TNFalpha, has recently offered new opportunity for the treatment of these diseases. TNFalpha antagonists are different in the mechanism of action and are all effective agents in the treatment of RA and several chronic inflammatory diseases as a large number of controlled clinical trials have shown. Among biological effects of TNFalpha antagonists, the production of autoantibodies has been emphasized. This phenomenon is not correlated with the disease background, since anti-nuclear antibodies (ANA) and anti-double stranded-DNA antibodies (anti-dsDNA) induction is observed in RA as well as in spondyloarthritis (SpA) patients. Nonetheless, recent studies had reported a significant reduction in the serum titre of rheumatoid factor (RF) and/or anti-cyclic citrullinated peptide antibodies (anti-CCP) during anti-TNFalpha therapy. The TNFalpha antagonists represent a significant advance in the therapy of active RA and other chronic inflammatory diseases. However, they have distinct biological, clinical, and pharmacological properties that must be considered when selecting a drug for therapy