94 research outputs found

    Il divario digitale nell’istruzione pubblica: spunti di riflessione

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    Il testo è lo schema di un intervento svolto al Convegno sul tema Globalization and Integration in Contemporary Education, Faculty of Education sciences of the University of Elbasan Aleksander Xhuvani, 25th June, 202

    Moti ascensionali della sovranitĂ  economica

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    Il contributo analizza le "fighe" dalla sovranitĂ  economica e il miraggio della cosiddetta Europa sociale

    Dinamiche istituzionali dell'economia globalizzata (argomenti per un'indagine)

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    Dinamiche globalizzanti - il "meta mercato" finanziario - il multilateralismo economico istituzionalizzat

    La BCE vara il programma di quantitative easing: la forza del "dittatore benevolo" e il sonno del drago

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    Questo breve contributo, traendo spunto dall’adozione del programma di quantitative easing, adottato recentemente dalla Banca centrale europea quale strumento per fronteggiare la crisi economico-finanziaria, sviluppa alcune riflessioni sulle aspettative, anche politiche ed istituzionali, derivanti dal suddetto programma

    Parathënie

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    La «tutela della concorrenza» nella giurisprudenza della Corte costituzionale

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    La Corte costituzionale ha ritenuto, in passato, che l’art. 41 Cost. dovesse essere interpretato unitariamente, considerando cioè come parte della stessa struttura sia il diritto alla libertà di iniziativa economica sia i limiti alla medesima ritenendo che anche l’iniziativa economica privata dovesse svolgersi in armonia con gli indirizzi costituzionali stabiliti dall’art. 41, c. 3, Cost. L’iniziativa economica, in questa prospettiva, non può che corrispondere all’utilità sociale, riservandosi alla legge la disciplina sostanziale. Così facendo, invero, è stata aperta la strada ad una pressocchè illimitata inclusione di interessi di carattere collettivo, asseritamente coincidenti con l’utilità sociale, spingendo verso soluzioni protezionistiche e assistenzialistiche. Il processo di emancipazione dalle politiche economiche iperinterventiste, o stataliste, ha coinciso con la rapida progressione delle tappe verso una più stretta integrazione economica e monetaria a livello comunitario. Da quel momento in avanti hanno prevalso i vincoli conformativi dettati a livello dei trattati comunitari, spingendo, così, verso la realizzazione del sistema oggettivo del mercato. La riforma del Titolo V della Parte seconda della Costituzione ha introdotto talune novità (che certamente importano il tema di cui si tratta), tra le quali, l’inversione dell’ordine delle materie spettanti alla competenza dello Stato e delle Regioni, il riconoscimento formale del diritto dell’Unione europea (una iniezione di modernità, per così dire, relativa, giacché i rapporti tra ordinamento comunitario e ordinamento nazionale erano ampiamente fissati dal primato del primo sul secondo) e l’aumento, o, potrebbe dirsi, l’espansione (di materie già, in qualche modo, di competenza regionale per effetto dei decreti legislativi d’attuazione della c.d. “legge Bassanini”) delle competenze in favore delle Regioni, soprattutto nella prospettiva della competenza residuale. L’attribuzione di maggiori competenze alle Regioni in materia economica ha rimesso in discussione taluni ambiti d’applicazione della disciplina sulla tutela della concorrenza, rivalutata, in generale, alla luce del rinnovato interesse nei confronti del mercato. La Corte costituzionale, infatti, per quanto le spetta, ha “ordinato” non solo il quadro relativo alle competenze Stato-Regioni, stabilendo, di volta in volta, a quale soggetto istituzionale “assegnare” la competenza legislativa rispetto alla “materia” oggetto del giudizio di costituzionalità, ma ha anche fornito un contributo fondamentale per quel che concerne i profili connessi all’ampiezza della competenza medesima verificando l’eventuale impatto sull’economia della misura prevista dalla legge (statale o regionale). La materia «tutela della concorrenza» porta con sé, per così dire, un ulteriore elemento dirimente come quello dell’incidenza dell’ordinamento comunitario sulla disciplina dell’economia, fortemente orientato alla tutela della concorrenza effettiva, e quello della politica economica internazionale. Quest’ultimo fattore limita il legislatore nazionale e regionale alla luce, inter alia, dell’art. 117, c. 1, Cost., che subordina le leggi (statali e regionali) al rispetto dell’ordinamento comunitario e degli obblighi internazionali . Si tratta, quindi, di un vincolo in base al quale l’intera politica economica statale è soggetta agli orientamenti stabiliti in sede internazionale, che, nel propugnare un’economia mondiale fondata sulla tutela della concorrenza, dissolve la diga della sovranità economica statale e “materializza” nella Costituzione elementi extratestuali, per dir così, a forte contenuto integrazionista. Lo studio prende così in esame la giurisprudenza costituzionale a partire dall'approvazione delle modifiche costituzionali intervenute nel 2001 ponendo in luce, in particolare, il titolo competenziale di cui all'art. 117, c. 2, lett. e) e il rapporto intercorrente tra la "nozione" di "tutela della concorrenza" contenuta nella Costituzione e l'impostazione di matrice comunitaria

    BASNIK MUSTAFAJ, Piccola saga carceraria, Castelvecchi, Roma, 2018

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    La programmazione europea nello scenario globale

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    The essay outlines some of the elements that characterize the “new” intervention in the economy in a global perspective. The strategies of the European Union in the global economic scenario are highlighted, with particular reference to planning coordinated with the States. One of the possible strategies is to make state aid rules flexible which, despite the temporary nature of the intervention, represents the most concrete attempt to make European industrial policy operative also as a reaction to the initiatives undertaken by the United States of America with the Inflation Reduction Act
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    corecore